RomaUn «uomo di polso», un soldato «estremamente operativo», oltre che un «investigatore implacabile». Ed è così come lo ricordano i colleghi che il tenente colonnello Cristiano Congiu è morto in Afghanistan, comportandosi proprio come avrebbe fatto quando era al comando della compagnia dei carabinieri di Pontecorvo, in provincia di Frosinone. Soltanto uno dei tanti incarichi di prestigio ricoperti negli anni da questo ufficiale coraggioso, di grande esperienza, che aveva fatto della sua divisa una missione. Doti che non gli sono servite davanti al kalashnikov di un balordo afghano che lo voleva punire per essere intervenuto in difesa di una donna. Tre colpi sparati da lontano. Uno gli ha centrato la testa.
La guerra questa volta non centra, si è trattato di un episodio di criminalità comune. Lassassino sarebbe un tossicomane. E in serata, stando allagenzia di stampa Pajhwok, cinque persone sarebbero state fermate con laccusa di omicidio.
Davanti al pericolo Congiu, 50 anni, romano, a Kabul dal 2007 come esperto antidroga presso la nostra ambasciata, non si è tirato indietro. Anzi ci si è buttato a capofitto, come faceva sempre. Era fatto così, agiva dimpulso. «Dovunque ci fosse bisogno di lui interveniva per proteggere i suoi uomini», ricorda il luogotenente Enzo Di Mascio, un tempo suo vicecomandante. Non era neppure in servizio quando è stato ucciso. Si trovava in trasferta in una località della valle del Panshir assieme a due vecchi conoscenti: un afghano e una donna americana. Quando tre ragazzi del luogo li hanno fermati, forse per rapinarli, la donna avrebbe reagito e per questo sarebbe stata afferrata e sbattuta contro un muro. Per fermare laggressione il tenente colonnello avrebbe fatto fuoco colpendo al fianco uno dei giovani, soccorso subito dopo. Ma proprio mentre lo stava caricando in auto per portarlo allospedale i compagni del ferito sono tornati con altri uomini armati che hanno cominciato a sparare con un mitragliatore. Il carabiniere è morto sul colpo, la donna americana e lamico afghano sono riusciti a scappare e a dare lallarme. Le forze di sicurezza locali hanno recuperato il corpo e arrestato il ragazzo ferito che poi, dallospedale di Emergency di Anabah, ha fornito la sua versione (riportata dallagenzia Peacereport legata ad Emergency): non sarebbe stato lui ad aggredire la donna, ma il suo asino ad urtarla mentre camminava assieme a Congiu in un sentiero di montagna. «Ho tentato di spostare lasino - ha raccontato il ragazzo - immediatamente litaliano ha tirato fuori la pistola. Dopo un po sono arrivate altre persone e gli hanno sparato». Ieri però un senatore afghano, Mohammad Faizi, ha spiegato che il pacifico giovane è in realtà «un eroinomane locale». Sarà la Procura di Roma a chiarire la dinamica dellaccaduto.
Quando non era in missione Congiu veniva spesso a Pontecorvo a trovare lex moglie e la figlia di 5 anni, alla quale era legatissimo. Ora nella villa cè un via vai continuo di amici e autorità. Nel centro del Frusinate il carabiniere era molto conosciuto, tutti lo ricordano come un ufficiale esemplare e un padre affettuoso. Una psicologa dellArma sta cercando di spiegare alla piccola perché non potrà più riabbracciare il suo papà. Un papà di cui essere fiera.
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