Ciò che Rhea Chakraborty sta vivendo è un vero e proprio incubo. Da quando il suo compagno è stato trovato morto lo scorso 14 giugno, la giovane attrice di Bollywood è finita nell’occhio del ciclone. Secondo quanto è stato riportato da Il Corriere, in merito alla scomparsa di Sushant Singh Rajput ci sono molti punti oscuri e l’unica che potrebbe far luce sul mistero sarebbe proprio Rhea. Il ragazzo e aspirante attore in cerca di lavoro è stato trovato senza vita nella sua abitazione a Bantra, in un distretto di Mumbai. Le indagini avrebbero portato a una svolta sconcertante sul caso, affermando che la Chakraborty avrebbe procurato la marijuana al fidanzato in una dose che avrebbe poi causato la sua morte. Le autorità indiane, martedì scorso, avrebbero arrestato l’attrice di 28 anni, dopo il referto dell’unità anti-droga. Ma il mistero si infittisce.
Non è dato ancora sapere le cause della morte del compagno di Rhea. Non è trapelata nessuna informazione in merito. Le autorità riportano però che l’attore era in uno stato emotivo instabile dato che, a 34 anni, faticava a trovare lavoro e un riconoscimento per le sue doti recitative e, soprattutto, soffriva di pressione. Si è parlato di suicido, ma le ipotesi e le prove rinvenute non hanno mai convinto neanche la famiglia del malcapitato. Ed è subito scattata la denuncia.
L'attrice è finita nel mirino dopo che il padre della vittima ha denunciato Rhea per "incoraggiamento al suicidio, furto e frode", chiedendo un’indagine più approfondita. E così è stato. Infatti sulla questione sta indagando il Central Bereau of Investigation e l’agenzia investigativa del ministro delle finanze. A inchiodare Chakraborty sarebbero state delle chat trovate su WhtasApp. Ma l’avvocato dell’attrice insorge: "Questo è una parodia della giustizia", afferma. Infatti, in molti hanno notato come la vicenda abbia suscitato troppo interesse dalle autorità indiane, fomentando l’opinione pubblica con una massiccia informazione sull’argomento e distogliendo l’attenzione da problemi ben più seri. In India, ad oggi, il Pil è il calo e l’infezione da Covid ha raggiunto numeri altissimi, ma sono troppi i show televisivi che si focalizzano sul caso dell'attrice di Bollywood. Una vicenda che ha spezzato in due un paese già malandato. E sui social c’è chi chiede giustizia per il giovane morto, mentre altri mettono sotto accusa le autorità per una “situazione patriarcale indiana abituata a incolpare le donne per i fallimenti degli uomini”. Sono tante le donne che si sono unite al grido di #JusticeForRhea, nato su Twitter.
Difficile sbrogliare il nodo alla matassa. Molto sono i retroscena che potrebbero spiegare questo accanimento (forse ingiustificato) nei riguardi dell’attrice.
Il caso avrebbe assunto anche rilevanza politica, perché il cugino dell’attore morto è il dirigente del partito nazionalista indù. La coppia si sarebbe conosciuta nell’aprile dello scorso anno e dal dicembre sarebbero andati a vivere insieme.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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