In Europa dopo gli attacchi di Parigi e lo stato di allerta massima si teme anche un possibile attacco batteriologico. Una minaccia che lo stesso primo ministro francese Manuel Valls ha ipotizzato essere concreta. E a dar man forte alle dichiarazioni del politico transalpino sono stati gli episodi avvenuti la scorsa settimana quando, nell'ospedale pediatrico Necker di Parigi, sono state rubate dieci tute anti-ebola.
Ma se ad oggi in Europa, il nome del virus africano rimane, fortunatamente, soltanto un incubo, ben diversa è invece la situazione in Liberia. Il Paese che è stato l'epicentro della diffusione dell'epidemia, e che a settembre era stato dichiarato ''Ebola free zone'', zona libera dall'Ebola, in queste ultime ore invece è precipitato di nuovo nel terrore dal momento che sono stati infatti registrati tre nuovi casi di contagio. Le infezioni si sono registrate a Monrovia e tra le persone che hanno contratto la malattia c'è anche un bambino di 10 anni.
Il ministro della salute liberiano Bernice Dahn ha dichiarato che i parenti e tutte le
persone che sono entrate in contatto con gli ammalati sono state subito messe in quarantena.La Liberia ritorna così a vivere una tragedia che ha provocato dal 2014 ad oggi più di 10mila casi d' infezione e oltre 4mila morti.
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