Asia Bibi, contadina 53enne pachistana di fede cattolica condannata a morte per blasfemia e poi assolta, ha lasciato il suo Paese, dopo oltre tre mesi dalla conclusione del suo calvario giudiziario.
Nel 2010, i giudici della nazione islamica le avevano inflitto la pena capitale in quanto costei era stata accusata di avere pronunciato parole offensive nei confronti del profeta Maometto. La condanna della Bibi aveva immediatamente scatenato lo sdegno dell’opinione pubblica occidentale, ma sarebbe poi stata definitivamente annullata dalla Corte suprema di Islamabad alla fine dello scorso gennaio.
Dopo il verdetto di assoluzione pronunciato dal massimo organo giudiziario del Paese asiatico, gli ambienti musulmani integralisti avevano gridato allo scandalo, esigendo l’esecuzione della cristiana. La donna, benché assolta, era quindi vissuta finora nella paura, bersagliata dalle minacce di morte lanciate dagli islamici oltranzisti.
La rischiosa permanenza di Asia Bibi in Pakistan sarebbe però finalmente terminata, stando a quanto riferito recentemente dal suo legale all’emittente pubblica tedesca Deutsche Welle e alla Cnn. Secondo l’avvocato Saif Ul Malook, la cristiana avrebbe da poco abbandonato insieme al marito la nazione asiatica per raggiungere il Canada, dove si ricongiungerà con le figlie lì residenti. L’aereo con a bordo la cinquantatreenne, sempre a detta di Malook, sarebbe già atterrato nel Paese del Commonwealth.
Le dichiarazioni concesse dall’avvocato ai network occidentali hanno così squarciato il velo di silenzio predisposto dalle autorità di Islamabad intorno alla sorte della contadina di fede cattolica.
Finora, il governo pachistano aveva infatti mantenuto la più stretta segretezza intorno agli spostamenti della Bibi, sostenendo che qualsiasi fuga di notizie avrebbe potuto mettere a repentaglio la sicurezza dell’ex imputata per blasfemia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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