Barack Obama è pronto a rientrare in “campo”. Eric Holder, ex procuratore generale degli Stati Uniti, non ha dubbi. “Sta arrivando, sta tornando – ha assicurato Holder parlando con i giornalisti – è pronto a partire”. L’ex presidente, che non ha mai fatto mistero di voler restare politicamente attivo, avrebbe scelto le insegne del National Democratic Redistricting Committee, di cui Holder è presidente, per rimettersi in gioco.
La “mission” del comitato no-profit affiliato al partito dell’asinello – come rivela Politico – consiste nella “riorganizzazione globale”, stato per stato, del voto democratico in vista delle presidenziali del 2020. Per “riconquistate la governance” l’organizzazione statunitense, fondata nel 2016 e lanciata ufficialmente a gennaio di quest’anno, seguirà una “road map” definita in tre punti chiave: l’elezione di leader democratici nei swing States, come la Florida e l’Ohio; la definizione di strategie legali proattive; il pieno sostegno ad iniziative popolari come le petizioni.
Nel frattempo, Obama, dopo il calo di popolarità del suo secondo mandato, è già all’opera per rilanciare la sua immagine con un’autobiografia. Ad avere la meglio sulle diverse case editrici in lizza per ottenere i diritti sulle memorie dell’ex presidente e su quelle di sua moglie che, assieme a lui, ha deciso di raccontarsi è stata la Penguin Random House, che ha già pubblicato i precedenti tre libri di Obama.
La casa editrice si è aggiudicata l’asta con una proposta che supera i 65 milioni di dollari di cui, una parte, andrà proprio alla Fondazione Obama.
Si tratta, forse, della base economica da cui rilanciare il “sogno democratico”? Per una “strana” coincidenza, infatti, l’accordo con la Penguin Random House è stato annunciato proprio in concomitanza con il primo discorso di Trump davanti al Congresso americano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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