Il primo ministro del Belgio, Charles Michel, ha annunciato le dimissioni: fatale la spaccatura sul Global Compact. 10 giorni fa, il principale alleato di governo è uscito dall'esecutivo. Il governo, diventato di minoranza, non ha retto l'urto dell'uscita dei nazionalisti fiamminghi, che sostengono che l'accordo avrebbe tolto la sovranità al Belgio sulla gestione dei migranti. E così il premier ha rassegnato le dimissioni.
Michel, in carica dall'ottobre del 2014, si è dimesso 48 ore dopo le violente manifestazioni a Bruxelles contro il Global Compact. La protesta è degenerata in veri e propri scontri di piazza, con la polizia costretta a intervenire con cariche, gas lacrimogeni e idranti. In queste ore, il governo belga ha tentato il tutto per tutto, chiedendo sostegno alle opposizioni: ma la risposta è negativa. Così, il primo ministro, dopo un dibattito molto teso in Parlamento, Michel ha annunciato che avrebbe lasciato l'incarico andando "immediatamente dal re".
Re Filippo di Belgio ha ricevuto il capo del governo ma si è riservato un certo tempo per riflettere se accettarle o meno.
I nazionalisti fiamminghi, guidati dal sindaco di Anversa, Bart De Wever, avevano chiesto alcune importanti concessioni in cambio dell'appoggio al governo Michel II e alla legge di bilancio. Ma il premier le ha definite "inaccettabili", in particolare riguardo alcune revisioni della Costituzione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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