È una nuova inchiesta di Mediapart a portare alla luce nuovi aspetti del caso Benalla. Il giornale online di Edwy Plenel ha pubblicato decine di testimonianze, documenti inediti e le registrazioni di alcune conversazioni tra Alexandre Benalla, ex collaboratore del presidente Emmanuel Macron, e l'ex gendarme stipendiato dalla République en marche, Vincent Crase, entrambi accusati di aver picchiato violentemente alcuni manifestanti il 1° maggio 2018.
L’inchiesta, come riporta Il Foglio, permette di affermare tre cose: Benalla e Vincent Crase si sono incontrati di persona lo scorso 26 luglio, in violazione manifesta del controllo giudiziario che vietava loro ogni tipo di contatto; contrariamente a quanto ha dichiarato sotto giuramento davanti alla commissione d’inchiesta del Senato, Alexandre Benalla, quando lavorava ancora per conto dell'Eliseo, è stato coinvolto personalmente in un contratto per la fornitura di servizi di sicurezza con un oligarca russo vicino a Putin, sospettato di avere dei legami con la mafia locale; infine, rivendicando il sostegno personale del Capo dello stato, l'ex collaboratore di Macron ha mantenuto legami importanti con l'Eliseo per diversi mesi dopo essere stato messo sotto inchiesta per "violenze volontarie".
Le conversazioni
"È una cosa da pazzi, il 'patron' (il presidente francese), ieri sera, mi ha inviato un messaggio e mi ha detto: 'Te li mangi in un sol boccone. Sei più forte di loro, è per questo motivo che ti avevo voluto accanto a me.'", ha affermato Benalla durante un incontro con Vincent Crase.
Nel nastro ottenuto da Mediapart, si sente poi Crase domandare: "Dunque il 'patron' ci sostiene?". "Fa molto di più che sostenerci (…) È come impazzito (…)", risponde subito Benalla.
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