Non sempre una tazza di tè verde tiene a distanza il medico, a dispetto del fascino che la bevanda orientale esercita in Europa e Stati Uniti. Negli ultimi anni molte star, da Gwyneth Paltrow in giù, ne promuovono l’uso, per ridurre il rischio di ictus, perdere peso o proteggere dalle demenze. Nel Regno Unito, tuttavia, una ragazza di 16 anni è rimasta intossicata proprio per aver consumato tè verde comprato online: 3 tazze al giorno per 3 mesi, nel tentativo di perdere peso. La notizia, pubblicata su ’Bmj Case Reports’ e ripresa dalla stampa britannica, riferisce di un’adolescente di origini yemenite che ha avuto un attacco acuto di epatite. La ragazza è stata ricoverata al Birmingham University Hospital, dopo essere stata curata con antibiotici pensando che avesse un’infiammazione alle vie urinarie. Quando la sua pelle ha iniziato a virare al giallo, le è stata diagnosticata l’infiammazione del fegato, che può essere provocata da un virus o dall’abuso di sostanze come l’alcol. La paziente ha però dichiarato di non aver assunto alcolici o droghe e di non aver viaggiato all’estero. I medici hanno quindi identificato nel tè verde la causa scatenante della crisi: "Appena ne ha cessato il consumo l’adolescente si è ripresa velocemente", riportano gli autori dello studio.
La contaminazione dell’infuso potrebbe essere stata provocata dall’aggiunta di prodotti chimici nella bevanda, oppure dall’utilizzo di antiparassitari direttamente sugli alberi di tè verde. "Potrebbero esserci dei pesticidi che inducono l’epatite, specialmente nei prodotti acquistati su Internet che provengono dai Paesi in via di sviluppo e sono sottoposti a una regolamentazione più morbida - osservano gli studiosi - Tuttavia sappiamo che la maggior parte del tè verde è sicuro e ha proprietà antiossidanti", precisano.
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