Che cos'è la Mers?

Rischi di contagio, sintomi, possibili terapie e tasso di mortalità di una epidemia che sta facendo tremeare la Corea del Sud e che, in Italia, è comparsa per la prima volta due anni fa

Che cos'è la Mers?

Mers è acronimo di "Middle East Respiratory Syndrome". In italiano significa sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus. Nelle ultime settimane in Corea del Sud ha causato la morte di 19 persone, mentre con i quattro nuovi casi appena registrati, i contagiati salgono a 154. Di oggi anche la notizia di una vittima europea: un 65enne è deceduto in Germania a causa delle complicazioni derivate dalla malattia, contratta nel corso di un viaggio negli Emirati Arabi.
Del virus attualmente non si conosce molto. Si sa che è nato nei dintorni della penisola arabica e che può colpire anche i cammelli, ma i meccanismi del contagio non sono stati ancora chiariti, così come non sono attualmente disponibili cure specifiche ed efficaci o un vaccino in grado di prevenire l'infezione.

La storia
Il primo caso di Mers è stato identificato nel 2012 da un virologo egiziano, Ali Mohamed Zaki, a Jeddah in Arabia Saudita. Analizzando un campione di saliva di un malato di polmonite, il ricercatore notò la presenza di un coronavirus fino ad allora sconosciuto. Un secondo caso fu identificato, nel corso dello stesso anno, su un paziente in Qatar che aveva invece sintomi simili a quelli di una comune influenza.
Ricerche successive, basate sul confronto delle informazioni raccolte da Zaki, permisero di identificare diversi altri casi tra Qatar e Arabia Saudita. Secondo i ricercatori la Mers sarebbe emersa tra l’estate del 2007 e l’autunno del 2012 attraverso mutazioni e trasmissioni tra vari animali, e potrebbe avere avuto origine tra i pipistrelli. Ulteriori ricerche hanno concluso che per almeno 20 anni il virus sia stato abbastanza frequente tra i cammelli e proprio a partire da questi animali si sia diffuso tra gli esseri umani, anche se non è ancora stato chiarito come.

Il rischio di contagio
Principale fattore di rischio di contagio è lo stretto contatto con una persona infetta. Secondo l’ipotesi più accreditata il virus viaggia attraverso le secrezioni respiratorie, e quindi può trasmettersi ad esempio con un colpo di tosse. Non sarebbe sufficiente il contatto interumano. Le persone più a rischio sono considerate quelle entrano in stretto contatto con i malati, come il personale sanitario che si occupa delle cure, o con i cammelli. Ma su questo al momento non c’è certezza.

I sintomi
Una volta contratto, il virus ha un periodo di incubazione di una 12 giorni (significa che ci vogliono 12 giorni dal contagio prima che diventino evidenti i sintomi). L'infezione si manifesta prevalentemente con sintomi respiratori, in particolare tosse e fiato corto associati a febbre. Sono inclusi naso che cola, brividi, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari e disturbi gastrointestinali. La Mers è letale in 3-4 casi su 10. L'infezione può infatti causare gravi complicazioni respiratorie (in particolare polmoniti) e renali (insufficienza). Nella maggior parte dei casi fino ad oggi analizzati, i decessi hanno riguardato persone con un sistema immunitario debole o con patologie che rendevano il loro stato di salute precario, come diabete, tumori e malattie polmonari, cardiache o renali croniche.

Le terapie
Non esiste una cura contro la Mers e neppure un vaccino. Le persone che si ammalano sono sottoposte a trattamenti in grado di tenere sotto controllo i sintomi e cercare di arginare la diffusione del virus nell’organismo. Nel caso in cui ci si ritrovasse alle prese con sintomi sospetti, sapendo di essere stati esposti a una possibilità di contagio, è bene rivolgersi al proprio medico facendo presente il rischio corso.

In Italia
Il primo caso di Mers è stato riscontrato a Firenze nel 2013. Si trattava di un 45enne straniero, ma residente nel nostro Paese, che era rimasto in Giordania per più di un mese con la famiglia, ed era stato a contatto con uno dei suoi figli che sembra soffrisse di una forma influenzale di qualche tipo. Il paziente fu ricoverato con febbre alta, tosse e insufficienza respiratoria. In seguito furono riscontrati due altri casi di contagio in persone che erano state vicine al 45enne: la figlia di due anni e un collega di lavoro. I tre pazienti riuscirono a guarire senza particolari complicazioni.

Nel Mondo
Secondo le stime ufficiali, da

quando è stata scoperta, la Mers ha portato a circa 1.200 contagi, e a circa 500 morti in seguito alle complicazioni derivate dal virus. Il numero più alto di decessi, 450, si è verificato in Arabia Saudita.

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