"Così diventate un bersaglio". L'avvertimento russo all'Occidente

La Russia traccia la sua linea rossa e lancia un chiaro avvertimento all'Occidente. Il Cremlino: "I convogli di armi straniere saranno obiettivi legittimi per le forze armate russe"

"Così diventate un bersaglio". L'avvertimento russo all'Occidente

I convogli che trasportano armi straniere in Ucraina saranno considerati a tutti gli effetti un "legittimo bersaglio" per le forze del Cremlino. La Russia traccia la sua linea rossa e lancia un chiaro avvertimento all'Occidente per bocca del viceministro degli Esteri Serghei Ryabkov.

L'avvertimento di Mosca

"La Russia ha messo in guardia gli Stati Uniti sulle conseguenze del trasferimento di armi all'Ucraina. I convogli di armi straniere, che vengono forniti sconsideratamente all'Ucraina, saranno obiettivi legittimi per le forze armate russe", ha affermato Ryabkov, aggiungendo che il "trasferimento avventato di sistemi anti aereo e anti carro porteranno a gravi conseguenze". Queste parole danno adito a scenari potenzialmente esplosivi, perché gran parte dell'Occidente ha scelto di fornire il massimo supporto all'esercito ucraino. Per supporto non intendiamo soltanto cibo, vestiti e altri beni di prima necessità, ma anche equipaggiamento militare e, appunto, armi.

Le armi straniere di Kiev

Dovessimo fare l'elenco delle armi straniere che ha ricevuto Kiev, ci troveremmo di fronte a una lista piuttosto corposa. Prima dell'attacco deciso da Vladimir Putin, ha sottolineato Repubblica, l'Ucraina ha ricevuto 2mila missili tra i Javelin statunitensi e i NLAW inglesi. Entrambi sono in grado di colpire a una distanza di circa 3-4 metri e sono dotati di un sistema capace di guidarli automaticamente contro gli obiettivi designati.

Le truppe ucraine possono contare anche sui classici lanciarazzi di tipo Rpg. La Danimarca ne ha consegnati poco meno di 3mila. Norvegia e Svezia – tradizionalmente Paesi neutrali in tutto e per tutto – hanno rispettivamente messo sul tavolo 2mila M72 e 5mila Pansarskott, mentre la Germania si è fermata a mille. Kiev ha ottenuto anche quasi 3mila Stinger, alcuni dei quali provenienti dall'Italia, e SA14 da Paesi dell'Est europa. Restano in ballo i famigerati jet fin, qui congelati, richiesti a gran voce da Volodymyr Zelensky. Sono invece circa 20mila i volontari che hanno liberamente scelto di arruolarsi nella Legione Straniera di Kiev.

L'obiettivo della Russia

Se l'Ucraina sta tenendo testa alla Russia, una buona parte di ragione risiede proprio nelle armi sopra elencate. Grazie al supporto occidentale Kiev è infatti riuscita ad arginare le forze russe sferrando loro, in certi casi, anche danni abbastanza ingenti. È logico, quindi, che Mosca voglia impedire il costante flusso di aiuti che, da ovest e da nord, penetra nel Paese assediato.

Ma come funziona l'invio dei suddetti materiali nell'epicentro della guerra? A quanto pare i governi esteri decidono di fornire assistenza materiale (in certi casi militare) all'Ucraina; il trasporto fisico delle spedizioni viene tuttavia gestito dalla Nato. Che, in qualche modo, smista tutto il ricevuto nel territorio ucraino.

I riflettori sono puntati sulla Polonia, più precisamente sulla base di Rzeszow, non distante dal confine con l'Ucraina. Qui stanno infatti convergendo aerei provenienti da vari Stati, pronti a consegnare gli equipaggiamenti da recapitare a Kiev.

Ebbene, che gli aiutanti degli ucraini utilizzino per il trasporto convogli via terra o aerei poco cambia: per la Russia qualunque mezzo trasporterà armi straniere per l'Ucraina è adesso considerato un "bersaglio legittimo" per le sue forze armate.

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