Cina, l'"aula Confucio": tra poesia e calligrafia

L'analisi della poesia "Il padiglione nel bosco di bambù" di Wang Wei e il saggio della calligrafia Wang Xizhi

Cina, l'"aula Confucio": tra poesia e calligrafia

Di seguito la poesia "Il padiglione nel bosco di bambù" di Wang Wei e un approfondimento sulla calligrafia cinese.

Il padiglione nel bosco di bambù

Wang Wei

"Siedo da solo nel bosco di bambù fitto e silenzioso,
Suono la cetra accompagnandola con un lungo fischio.
Nessuno sa che mi trovo qui, nei recessi del bosco,
Solo la luce della luna mi illumina silenziosa"

I primi due versi della poesia descrivono il poeta seduto da solo in mezzo a un rigoglioso bosco di bambù, mentre suona la cetra e si produce in lunghi fischi. Si tratta di due metafore che esprimono il suo temperamento elegante, rilassato e distaccato, che difficilmente trova riscontro nella società. Negli ultimi due versi il poeta ci dice che, sebbene viva isolato nel bosco, non si sente affatto solo, poiché a fargli compagnia è la luna con la sua luce che rischiara il cielo notturno. Qui il poeta usa la tecnica della personificazione, considerando la luna come la sua più cara amica, segno di una fantasia originale e peculiare. Lo stile della poesia è quieto e rilassato, come se lo stato d’animo dell’autore si fosse completamente integrato nel paesaggio naturale.

La calligrafia

La calligrafia è l’arte della scrittura dei caratteri cinesi, riferita principalmente alle regole di scrittura con il pennello. La sua nascita è strettamente legata alle caratteristiche dei caratteri stessi. Nella scrittura l’enfasi è posta non solo sui cambiamenti della forza o debolezza dei tratti e delle linee, ma anche sullo spazio fra i caratteri e le righe, per cui una bella composizione di caratteri presenta anche un forte senso artistico. L’arte della calligrafia ha una storia di oltre tremila anni. I più famosi calligrafi cinesi dell’antichità sono Wang Xizhi, Wang Xianzhi, Zhang Xu e Yan Zhenqing. Esistono molte storie interessanti su di loro legate alla calligrafia, tra cui spicca quella su Wang Xizhi e il figlio, Wang Xianzhi. Il figlio di Wang Xizhi, Wang Xianzhi, iniziò ad apprendere la calligrafia dal padre all’età di setteotto anni e sognava sempre di superarlo. La madre gli disse che avrebbe potuto fare dei progressi solo con un arduo studio ed esercizio. Cinque anni dopo, il ragazzo portò i caratteri che aveva scritto al padre, che però, insoddisfatto, mise un punto sotto il carattere da (grande) e glieli restituì. Egli li portò allora alla madre e disse: “Dopo cinque anni di esercizio, riesci a vedere che differenza c’è tra i miei caratteri e quelli di mio padre?” La madre guardò attentamente il foglio, e indicando il punto aggiunto dal padre sotto il carattere da, disse: “Solo questo punto somiglia alla scrittura di tuo padre”.

Udito ciò, Xianzhi fu molto scosso e da allora iniziò a dedicarsi del tutto alla calligrafia, diventando alla fine un calligrafo famoso come il padre. I due furono chiamati "I due Wang", un fatto straordinario nella storia della calligrafia. Questa storia ci fa capire come per praticare la calligrafia.

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