Alvaro Uribe, ex presidente conservatore della Colombia, è stato incriminato per avere corrotto dei testimoni affinché rivolgessero false accuse nei confronti di un suo avversario politico. È stata la Corte Suprema del Paese a formulare tale incriminazione all’indirizzo dell’ex Capo dello Stato. È la prima volta, nella storia della nazione sudamericana, che un ex presidente viene ufficialmente accusato dal massimo organo giudiziario. Uribe, artefice della vittoria di Iván Duque alle ultime presidenziali e fiero oppositore dell’accordo di pace siglato nel 2016 dal Governo colombiano con le Farc, si è subito dimesso dalla carica di Senatore.
L’esponente conservatore, alla guida del Paese sudamericano dal 2002 al 2010, dovrà affrontare un processo davanti alla Corte Suprema per illeciti commessi nel 2012. In quell’anno, Uribe denunciava per diffamazione un parlamentare di sinistra, Ivan Cepeda. Quest’ultimo aveva accusato l’ex Capo dello Stato di legami con gruppi paramilitari di estrema destra. Il processo per diffamazione intentato da Uribe ai danni del suo avversario politico si sarebbe concluso con l’incriminazione dell’esponente conservatore. I magistrati di Bogotá, infatti, avrebbero accertato l’inattendibilità delle testimonianze raccolte dall’ex presidente a carico di Cepeda e avrebbero subito trasmesso alla Corte Suprema gli atti del processo. Il massimo organo giudiziario ha quindi constatato la commissione di diversi illeciti da parte del politico conservatore. Quest’ultimo avrebbe corrotto e minacciato i testimoni al fine di indurli a sminuire le denunce avanzate dal parlamentare di sinistra. Uribe dovrà presto comparire davanti alla Corte per rispondere alle domande degli inquirenti.
L’ex Capo dello Stato, rinunciando alla carica di snatore, ha dichiarato: “Sono moralmente impossibilitato a svolgere il mandato affidatomi dagli elettori. La partecipazione al processo mi avrebbe impedito di svolgere in maniera efficace l’attività parlamentare. Da oggi in poi, affronterò questa vicenda giudiziaria con gli stessi diritti di un cittadino normale”. Ivan Cepeda ha salutato con entusiasmo le dimissioni dell’avversario politico: “Fino a ieri, Uribe era considerato intoccabile. Adesso, egli è un semplice imputato chiamato a rispondere dei suoi crimini. La magistratura colombiana sta scrivendo una pagina importantissima della storia nazionale". L’esponente conservatore non è l’unico membro della famiglia Uribe a essere finito nel mirino dei magistrati. Il fratello dell’ex Presidente, Santiago, dovrà affrontare a breve un processo che ha già suscitato un grande clamore mediatico. Santiago Uribe è stato accusato di avere capeggiato un gruppo paramilitare chiamato I Dodici Apostoli.
Secondo alcuni media colombiani, la vicenda nella quale è coinvolto l’ex Capo dello Stato si concluderà con un “nulla di fatto”, in quanto, non essendo più senatore, Alvaro Uribe non potrà più essere giudicato dalla Corte Suprema.
Tale organo, infatti, può pronunciare sentenze soltanto nei confronti di funzionari pubblici in carica. I processi che vedono coinvolti privati cittadini vengono invece istruiti dalla procura generale, definita dai media “estremamente corrotta e inefficiente”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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