Ecco come Trump potrebbe contrastare la Russia

Le alternative di Trump per rispondere alle nuove armi ipersoniche sviluppate da Russia e Cina

Gli Stati Uniti non possiedono alcuna difesa contro le armi ipersoniche sviluppate da Russia e Cina. E’ quanto ha affermato in audizione alla Commissione Servizi Armati del Senato il generale John E. Hyten, comandante dello Strategic Command degli Stati Uniti (USSTRATCOM).

“Mentre sono ancora in gran parte in fase concettuale o di test nel resto del mondo, Russia e Cina continuano a sviluppare aggressivamente le capacità ipersoniche. Abbiamo monitorato i loro test e non abbiamo alcuna difesa che possa negare l'impiego di un'arma del genere contro di noi. La nostra unica difesa è la capacità deterrente. L’unica difesa è la certezza della ritorsione”.

Interessante il passaggio finale di Hyten.

“Le armi nucleari a basso costo che implementeremo nei sottomarini sono la nostra principale difesa, ma abbiamo bisogno di migliori capacità F2T2EA”.

Hyten utilizza il termine F2T2EA acronimo per find, fix, track, target, engage, and assess/ trovare, fissare, tracciare, individuare, coinvolgere e valutare le minacce per l'adozione di azioni corrispondenti.

“Il rilevamento degli ICBM avviene principalmente attraverso i satelliti in orbita attorno alla Terra. Le armi ipersoniche sono destabilizzanti, possono manovrare per evitare le difese balistiche e colpire un bersaglio pochi minuti dopo essere state rilevate”.

In una precedente relazione scritta consegnata al Senato, il Comando Strategico degli Stati Uniti si espresse in questi termini

“Non possiamo avere successo investendo unicamente nella capacità di difesa missilistica. Dobbiamo rafforzare ed integrare tutti i pilastri della difesa, compresa la capacità di distruggere i missili avversari prima del loro lancio. Stiamo esplorando le capacità non cinetiche, cyber, elettromagnetiche e cinetiche per negare, difendere e sconfiggere le minacce avversarie”.

La letalità del regime ipersonico

La contromisura anti-balistica per le testate a rientro convenzionale è ben nota e si basa sul calcolo della traiettoria di discesa attraverso l’atmosfera delle testate multiple indipendenti. Il problema dell’elevata velocità di rientro è stata aggirata preventivamente con l’impiego di missili intercettori progettati per distruggere le testate multiple indipendenti prima della loro fase di rilascio. Nessun sistema missilistico di difesa potrebbe azzerare un attacco di saturazione di una potenza nucleare. L’attuale tecnologia non è semplicemente in grado di arrestare un massiccio attacco missilistico. Il programma BMD statunitense è stato progettato per sperare di intercettare una manciata di missili provenienti dall’Iran o dalla Corea del Nord. Non esiste uno scudo di difesa antimissile in grado di azzerare una minaccia stratificata di proiezione lanciata da una potenza nucleare. Ed è un dato inconfutabile. A differenza del volo parabolico, un Hypersonic Glider Vehicle rientra nell’atmosfera in planata, manovrando ad altissima velocità ed avvicinndosi all’obiettivo con una traiettoria relativamente piatta. Rispetto alla traiettoria balistica delle testate tradizionali imbarcate sui missili balistici intercontinentali, un veicolo a slittamento ipersonico vola ad un'altitudine di diverse decine di chilometri negli strati densi dell'atmosfera. Mentre manovra lungo la sua traiettoria di volo ed in base alla sua altitudine, l’Hypersonic Glider Vehicle bypassa le capacità di rilevamento ed intercettazione delle difese missilistiche nemiche. Tale profilo di volo lo rende immune a qualsiasi tipo di difesa attuale progettata per i missili balistici.

Anti-satellite weapons

Stati Uniti, Russia e Cina sono le uniche nazioni al mondo con sistemi d’arma spaziali (intesi come ASAT). I sistemi asimmetrici ASAT, Anti-satellite weapons, mirano alla paralisi delle capacità SatCom ed Isr (Intelligence, surveillance and reconnaissance) fondamentali per le operazioni militari e le infrastrutture civili. I satelliti sono utilizzati per la navigazione di precisione, il targeting, la comunicazione e la raccolta di informazioni. In linea di principio, la perdita della rete GPS degraderebbe il vantaggio dei principali sistemi a guida di precisione. Principio che va raffrontato con le capacità ISR delle diverse costellazioni satellitari, comprese quelle ombra del National Reconnaissance Office, del Pentagono.

Se Russia e Cina attaccassero gli Usa

Il primo obiettivo in un ipotetico conflitto sarebbe quello di oscurare la rete di spionaggio ed intelligence USA. Gli Stati Uniti prevedono di subire diversi tipi di attacchi cinetici, elettronici ed informatici oltre a raid convenzionali contro le strutture di supporto a terra. I cinesi stanno attualmente sviluppando due nuovi missili ASAT in grado di colpire i satelliti in orbita inferiore e superiore così come possibili sistemi co-orbitali armati. Se eseguiti con successo, tali attacchi potrebbero degradare in modo significativo, ma non definitivo l’intera rete orbitale degli Stati Uniti, specialmente se molteplici vettori venissero lanciati contro i satelliti militari e di intelligence. Il Pentagono sarebbe comunque in grado di lanciare, con precisione ed efficacia, un attacco di rappresaglia con asset dotati di navigazione inerziale di backup. La costellazione satellitare Usa è progettata per essere ridondante a diverse altitudini e per garantire finestre di lancio utili anche dopo aver subito un devastante attacco preventivo. Maggiore è la distanza dei satelliti da colpire, minore sarà il tempo necessario per rilevare gli intercettori che sarebbero monitorati già nelle fasi di spinta, scatenando una rappresaglia. Nessun avversario avrebbe alcuna ragionevole possibilità di azzerare l'intero arsenale nucleare americano e sfuggire ad un apocalittico attacco di rappresaglia. Tuttavia è innegabile che la distruzione dei satelliti da ricognizione ridurrebbe il monitoraggio strategico statunitense degradando altresì le capacità operative e tattiche.

Le alternative di Trump per fronteggiare le armi ipersoniche russe e cinesi

Scudo missilistico orbitale

La possibilità di collocare nello spazio una costellazione armata in grado di fornire una difesa contro i missili balistici intercontinentali nella fase di spinta è stata ufficialmente avanzata dal Congresso al Pentagono, inserendo la voce nel National Defense Authorization Act per l’anno fiscale 2018 (il Brilliant Pebbles era già stato proposto durante l’amministrazione di George H. W. Bush).

Nell'ambito della Strategic Defense Initiative, Brilliant Pebbles prevedeva una griglia di difesa formata da migliaia di piccoli intercettori collocati in orbite sovrapposte. Gli intercettori avrebbero colpito le testate dei missili balistici intercontinentali dell’Unione Sovietica prima del rilascio del carico utile (MIRV).

Da un punto di vista politico, le conseguenze di un sistema di intercettazione missilistica spaziale sarebbero preoccupanti. Un tale asset sarebbe visto come una chiara militarizzazione dello spazio. La difesa contro un attacco missilistico durante la fase di spinta è generalmente quella preferita, ma intercettori spaziali e basati a terra devono affrontare le medesima sfide: essere abbastanza vicini all’ICBM nemico. Nella Boost Phase Intercept, l’intercettazione del missile avviene nella fase iniziale di spinta ed accelerazione, nei secondi in cui l’ICBM è facilmente rilevabile dai sensori infrarossi e non ha ancora attivato le contromisure destinate alle testate in rientro. Il problema con la fase di spinta è che le difese devono reagire molto rapidamente. Ciò significa che il sistema d’arma dovrà essere il più vicino possibile al territorio nemico. Tuttavia, la maggior parte dei missili balistici moderni si basano su lanciatori mobili, rendendo difficile la loro identificazione.

Gli intercettori orbitali

La fisica della meccanica orbitale stabilisce che solo gli intercettori nella bassa orbita terrestre possono raggiungere un missile nella sua fase di spinta nel tempo di risposta richiesto. Parliamo di 120 secondi per la propulsione solida e 170 per quella liquida. I satelliti in LEO sono in costante movimento sulla superficie della Terra. Ciò significa che sarebbero necessarie doverse costellazioni configurate per massimizzare la copertura del suolo in grado di garantire più finestra utili in ogni momento. I satelliti in orbita geostazionaria rimangono fissi su un'area ad un'altitudine di oltre 22.000 miglia: è una distanza eccessiva per un intercettore concepito per colpire il bersaglio in fase di spinta. Per difendersi da più missili lanciati nello stesso momento, dovranno essere collocati diversi intercettori per fornire una copertura efficace e ridondante. Avere almeno un intercettore sempre disponibile per colpire un missile significa una costellazione di centinaia di intercettori spaziali. Ci sono diversi fattori che determinano l'efficacia di un intercettore spaziale come la sua massima accelerazione fuori dall'orbita, la sua velocità e il tempo di risposta. Un'altra criticità intrinseca in un sistema di intercettazione spaziale è garantire l’efficacia della costellazione.

Oltre alla costellazione di prima linea, gli Stati Uniti dovrebbero garantire diverse linee di fuoco così da colmare nell'immediato le lacune che si presenterebbero nella copertura dopo la prima ondata. In ogni caso, gli intercettori spaziali non potrebbero fare nulla contro un attacco di saturazione. Per garantire una copertura completa della Terra, l'American Physical Society stima una flotta di 1646 piattaforme spaziali armate. Il costo dello scudo missilistico è stimato in 67/109 miliardi di dollari

Trattato sulle armi ipersoniche

L’unica soluzione percorribile

Il veicolo di rientro ipersonico è soltanto l'ultima tecnologia sviluppata nel ciclo ICBM. Il regime ipersonico potrebbe riscrivere le relazioni tra Stati alimentando relazioni antagonistiche in quanto nuovo game changer della deterrenza. Ciò renderebbe più probabile una crisi ed un conflitto termonucleare. Proprio l’architettura ipersonica strategica andrebbe stroncata sul nascere. Il rischio di una guerra nucleare accidentale è già abbastanza elevato senza l’introduzione di sistemi HGV strategici.

Architettura ipersonica strategica

Stati Uniti e Russia possiedono un arsenale strategico in grado di cancellare la vita sul pianeta diverse volte. Non si tratta di percezione ma di certezza strategica. Ad oggi 31 Paesi possiedono missili balistici mentre una nuova corsa al riamo ipersonico potrebbe essere imminente. Francia, India, Australia e Giappone hanno in itinere diversi progetti ipersonici. Le armi ipersoniche offrono chiari vantaggi nella penetrazione delle difese missilistiche nemiche, ma è una tecnologia troppo pericolosa che andrebbe limitata con appositi trattati di non proliferazione. Stati Uniti, Russia e Cina dovrebbero accordarsi per non esportare sistemi missilistici ipersonici completi ed i loro componenti principali. Le tre super potenze dovrebbero inoltre sottoscrivere delle norme internazionali per relegare la tecnologia ipersonica all'esclusivo campo convenzionale.

E' imperativo disciplinare a livello internazionale il regime ipersconico ridimensionando sensibilmente la ricerca sugli HGV strategici. Fortunatamente la tecnologia HGV è molto complessa ed estremamente costosa. La moderazione strategica potrebbe avvantaggiare tutti i giocatori a lungo termine.

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