La Corea del Nord avrebbe completato il rifornimento di un vettore a lungo raggio e sarebbe pronta al lancio entro le prossime 24/48 ore. La conferma arriva dal Pentagono. La finestra di lancio si è ormai ristretta tra l’8 ed il 10 febbraio prossimo. Le ultime foto satellitari della Airbus Defence and Space riprese dall’agenzia Yonhap, mostrano alcune autocisterne nei pressi della Sohae Satellite Launching Station, a Tongchang-ri, nel nord-ovest della Corea del Nord.
Lunedì scorso, la Corea del Nord ha comunicato alle Nazione Unite che effettuerà un lancio tra l’otto ed il 25 febbraio prossimo per la messa in orbita di un satellite del programma spaziale Kwangmyongsong. La nota è stata ratificata anche all’Organizzazione marittima internazionale, agenzia autonoma delle Nazioni Unite. Pyongyang, infine, ha notificato all'Unione internazionale delle telecomunicazioni il lancio di un satellite in orbita geostazionaria. Il satellite – spiegano da Pyongyang – continuerà a trasmettere dati per quattro anni prima di essere reso inerte. Se avvenisse, si tratterebbe comunque di una violazione diretta delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla denuclearizzazione della penisola coreana.
Il Pentagono teme si possa trattare di una copertura per un test missilistico a lungo raggio, così come avvenuto nel 2012 con la messa in orbita del satellite "Bright Star", data anche la “somiglianza” della tecnologia spaziale con quella missilistica di proiezione: il razzo Unha-3 è un'evoluzione dell'Icbm Taepodong-2.
Il Giappone, intanto, ha posto l’esercito in stato di allerta per un possibile lancio di missili balistici dalla Corea del Nord. Il Ministro della Difesa giapponese, Gen Nakatani, ha ordinato alle quattro cacciatorpediniere classe Kongo e alle rispettive flottiglie che operano nel Mar del Giappone ed equipaggiate con il sistema di combattimento integrato Aegis, di schierarsi a protezione del territorio nazionale contro possibili missili balistici nordcoreani. Le strutture principali del Paese, così come la capitale Tokyo, sono difese da una linea di fuoco Patriot PAC-3.
Più che un attacco diretto, il Giappone teme che i detriti di un test missilistico possano precipitare sul suo territorio. Il Segretario alla Difesa Ash Carter, infine, ha confermato che il NORAD, il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America, avrebbe monitorato con attenzione il lancio del missile nordcoreano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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