Coronavirus, le fake news continuano a plasmare la nostra percezione

Le piattaforme digitali sono progettate per premiare la condivisione, mentre le Fake News continuano ad influenzare il modo in cui l'utenza interpreta gli sviluppi quotidiani

Coronavirus, le fake news continuano a plasmare la nostra percezione

“Al momento non esistono prove che dimostrino che animali come cani o gatti possano essere infettati dal SARS-CoV-2, né che possano essere una fonte di infezione per l'uomo”. Nelle ore scorse si era diffusa la notizia, al momento assolutamente priva di ogni riscontro scientifico, che gli animali da compagnia sono portatori sani del Covid-19. Le fake news continuano a plasmare la percezione dell’utenza.

Coronavirus ed animali da compagnia: il comunicato dell’Enpa

"Al momento non esistono prove che dimostrino che animali come cani o gatti possano essere infettati dal SARS-CoV-2, né che possano essere una fonte di infezione per l'uomo". Lo ha ribadito l'Istituto Superiore di Sanità dopo che le autorità di Hong Kong (Hong Kong Agriculture, Fisheries and Conservation Department - AFCD) hanno segnalato, il 28 febbraio scorso, che sulla mucosa orale e nasale di un cane appartenente ad una donna colpita dal SARS-CoV-2, sono state trovate tracce dello stesso virus.

"Il cane - sottolinea l'Istituto alle agenzie - non presenta sintomi di malattia e, come comunicato dall'OMS, si sta lavorando per capire se la debole positività al test diagnostico riscontrata nel cane fosse dovuta ad una reale infezione ovvero ad una contaminazione occasionale. Non si può escludere che all'origine della positività del cane vi sia la malattia della proprietaria. Infatti, a scopo puramente precauzionale, il Centro per il controllo delle malattie degli Stati Uniti, suggerisce alle persone contagiate da SARS-CoV-2 di limitare il contatto con gli animali, analogamente a quanto si fa con le altre persone del nucleo familiare, evitando, ad esempio baci o condivisione del cibo".

Covid-19: dall’arma batteriologica a Venezia e Milano militarizzate

L'esigenza di dare un senso alla natura dell’epidemia

Il Coronavirus, nome in codice Wuhan-400, è un’arma batteriologica creata dalla Cina. O potrebbe essere anche un’arma sviluppata dagli Stati Uniti. Il Coronavirus, nome in codice Gorki-400, è un’arma batteriologica creata dall'Unione Sovietica. Il Covid-19 è l’inizio dell’apocalisse con giudizio divino ormai prossimo. Il Coronavirus è stato creato da una congrega di miliardari che vogliono dare vita ad un nuovo ordine mondiale. Milano e Venezia sono state militarizzate per contenere l'epidemia. Il Coronavirus è strettamente correlato alla tradizione culinaria cinese. Queste sono soltanto alcune delle più popolari teorie della cospirazione che continuano a diffondersi sulle principali piattaforme web. Numerosi anche i riferimenti ai virus protagonisti di film, videogames e libri (Io sono leggenda, Resident Evil, World War Z, 12 Monkeys, L'ombra dello scorpione, Virus Letale, Days Gone, 28 giorni dopo, La peste di Albert Camus, The Eyes of Darkness etc...etc...).

Il punto è questo: è fondamentale che la comunità riceva informazioni verificate ed affidabili sul Coronavirus e che presti attenzione ai consigli dei funzionari della sanità pubblica. Ogni nuova epidemia suscita paura, incertezza e disinformazione. L'incertezza può essere manipolata. La comunità, alla disperata ricerca di informazioni, si “attaccherà” a qualsiasi teoria (vera o falsa che sia) che troverà nell'immediato. I social hanno potenziato tale processo congnitivo, polarizzando l'attenzione sulle teorie maggiormente condivise. Durante un'emergenza sanitaria globale, è fondamentale per l'interesse pubblico che la comunità abbia accesso ad informazioni tempestive, ma accurate. Informazioni accurate e non politicizzate. Una dilagante diffusione di informazioni imprecise può avere un impatto decisamente negativo sugli sforzi di coloro che tentano di contenere e mitigare una emergenza sanitaria globale. I governi devono monitorare l’efficacia delle contromisure adottate sulle rispettive piattaforme web (rimozione dei contenuti falsi) ed, allo stesso tempo, immaginari diversi scenari. Ad una possibile maggiore diffusione del Coronavirus, è probabile che corrisponderà un aumento della disinformazione. Quest’ultima, a sua volta, potrebbe mutare in forme inaspettate.

Un libro ha previsto il Coronavirus?

The Eyes of Darkness, libro dello scrittore americano Dean Koontz/Leigh Nichols, non ha previsto il Coronavirus. L'arma batteriologica Gorki-400, successivamente rinominata Wuhan-400 nella ristampa avvenuta alla fine della Guerra Fredda, esiste solo nel romanzo. Il Coronavirus non è certamente "l'arma perfetta" immaginata in The Eyes of Darkness.

Arginare le Fake News su Twitter, Facebook e Google

Digitando la parola “Coronavirus” su Twitter si otterrà un banner con su scritto “Informati! Per avere le informazioni ufficiali sul coronavirus consulta il sito del Ministero della Salute”.

Digitando la parola “Coronavirus” su Facebook comparirà un pop-up informativo con su scritto “Cerchi informazioni sul coronavirus? Scopri le informazioni più aggiornate del Ministero della Salute per evitare il contagio e contribuire ad impedire la diffusione del virus”.

Da rilevare che le informazioni condivise nei gruppi privati non sono monitorate dall'apparato di controllo di Facebook.

Digitando la parola “Coronavirus” sul motore di ricerca di Google, infine, compariranno le sezioni "Soccorso e informazioni” e “Suggerimenti per la sicurezza”.

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