Così l'Europa vuol bloccare i migranti in arrivo dalla Libia

Il piano in un documento di 17 pagine: centri di raccolta e aree "di carcerazione" sul suolo libico per frenare il flusso dal Nord Africa

Così l'Europa vuol bloccare i migranti in arrivo dalla Libia

Centri di raccolta e aree "di carcerazione" in Libia. Sarebbe questo il piano allo studio dell'Unione europea che dovrebbe frenare il flusso estivo di profughi dal Nord Africa attraverso la rotta mediterranea.

A rivelarlo è il Der Spiegel online, secondo cui queste "misure drastiche" sono contenute in un documento di 17 pagine sul tavolo dell'Alto rappresentante Ue, Federica Mogherini. Nel documento si parla di come il nuovo governo libico possa fermare il flusso verso l'Italia con la creazione di "centri di raccolta temporanea per migranti e rifugiati". Si tratta di fatti di campi profughi in cui dovrebbero esserci anche aree simili a prigioni.

"Il piano ricorda le misure prese quanto l'Ue cooperava con Gheddafi", spiega il quotidiano tedesco, secondo cui peò nel documento gli esperti del servizio europeo per l’azione esterna sottolineano la necessità di trattare con dignità e rispetto dei diritti dell’uomo i migranti e di prestare attenzione alle condizioni speciali di bambini e donne.

In particolare, quindi, si pensa di aiutare Tripoli con la formazione di una guardia costiera e di una marina libica attraverso il supporto della missione marina Ue Sofia e con la costruzione delle infrastrutture di polizia e giustizia.

Difficile però che sia una soluzione definitiva e soprattutto rapida, dal momento che quello dei trafficanti di uomini è un business "ancora estremamente remunerativo a fronte di bassi rischi". Secondo gli esperti, inoltre, il pericolo per la sicurezza in Libia è causato "dalla crescente influenza dell’attività dell’Isis e di altri gruppi terroristici".

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