Stanno destando scalpore negli ultimi giorni le recenti dichiarazioni del Dalai Lama in merito alle ondate migratorie che ormai da anni interessano l'Europa. Come riporta il quotidiano inglese The Independent, la massima autorità spirituale del buddhismo tibetano nonché leader del governo tibetano in esilio ha infatti affermato, durante una conferenza tenutasi mercoledì nella città di Malmö, in Svezia, che pur ritenendo fondamentale il dovere dell'accoglienza i rifugiati dovrebbero tornare nei paesi da cui provengono, in modo da consentire a questi ultimi di svilupparsi favorendo condizioni di vita migliori:"Accogliamoli, aiutiamoli, educhiamoli, ma alla fine dovrebbero tornare nei loro paesi." -aggiungendo - "L'Europa appartiene agli europei". Parole che hanno suscitato l'indignazione di molti utenti sui social media, i quali hanno accusato il Dalai Lama di essere un bigotto ed un ipocrita, facendo riferimento al fatto che egli stesso da quasi sessant'anni si trova nella condizione di essere un rifugiato. In seguito all'invasione cinese del Tibet, avvenuta nel 1959 in risposta ad una rivolta organizzata dal locale movimento di resistenza, il Dalai Lama fu infatti costretto a riparare nella città di Dharamsala, nell'India settentrionale, dove ancora oggi assieme al governo tibetano in esilio si occupa di sostenere i connazionali perseguitati dalle autorità di Pechino.
Non è tra l'altro la prima volta che Tenzin Gyatso - nome assunto dal monaco dopo l'incoronazione a Dalai Lama e che significa "oceano di saggezza" - assume posizioni conservatrici riguardo all'annosa questione dei migranti. Già nel 2016, in un'intervista concessa al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, affermò:"Anche da un punto di vista morale, credo che i rifugiati dovrebbero essere ammessi solo temporaneamente", accusando l'Unione Europea di averne accettati in numero decisamente maggiore rispetto alle reali capacità di accoglienza ed aggiungendo: "Se guardiamo i profughi in faccia, soprattutto le donne e i bambini, proviamo compassione, ma d’altra parte nel frattempo sono diventati troppi. L’Europa e la Germania non possono diventare arabe. La Germania è la Germania”.
In questo caso oltretutto hanno rivestito particolare importanza il momento ed il luogo in cui l'ottantatreenne leader buddhista ha reso pubbliche queste sue ultime dichiarazioni.
Malmö è infatti la città svedese con la maggior percentuale di immigrati tra la popolazione - secondo dati del 2018 circa un terzo dei residenti è nato all'estero - ed attualmente la Svezia sta vivendo un momento politico molto delicato in seguito ai risultati delle elezioni legislative svoltesi la scorsa settimana, in cui il partito nazionalista ed anti migranti Sverigedemokraterna ha incrementato i suoi consensi ottenendo il 17,6 per cento dei voti e 63 seggi nel parlamento nazionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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