L'isis continua a sgretolarsi in queste ore. Prima Raqqa in Siria, ora Marawi. Negli ultimi giorni le forze armate di Manila avevano lanciato un'offensiva per rientrare in possesso della città occupata quattro mesi fa dai miliziani jihadisti. Il presidente filippino Rodrigo Duterte ha dichiarato ieri che Isnilon Hapilon - l'emiro che ha lanciato il Califfato del Sud-est asiatico - è stato ucciso. La sua intenzione era quello di sviluppare un nuovo covo delle bandiere nere nella zona, di fronte alle sconfitte dell'Isis in Siria e Iraq.
Sempre secondo quanto dichiarato da Duterte, Marawi - la più grande città a prevalenza musulmana in un Paese a maggioranza cattolica - "è stata liberata dai terroristi". Si è trattata della battaglia più importanti nel Paese dalla fine della Secondo Guerra mondiale. Dal 23 maggio, da quando i miliziani hanno occupato la zona, più di 400mila persone sono state costrette ad evacuare l'area a causa dei combattimenti. La legge marziale, nonostante la riconquista, è tuttora in vigore.
"Proclamo in questa circostanza la città di Marawi libera da ogni influenza terroristica e l'inizio della sua riabilitazione", ha dichiarato Duterte in un discorso pronunciato davanti ai militari nella città, stando a quanto riportato dal The Philippine Star.
Secondo l'emittente DZBB, durante la prima parte del suo intervento si sono sentiti esplodere colpi di arma da fuoco, e lo stesso generale Restituto Padilla ha confermato che gli scontri sono ancora in corso: "Continueranno fino a quando ci sono individui armati, ma i terroristi ormai non hanno più il controllo"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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