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Fonti Usa: "Sul volo caduto in Afghanistan non c'era la mente dell'assassinio di Soleimani"

La notizia della morte, nell'incidente aereo, del regista dell'attentato a Soleimani era stata diffusa dai media iraniani e da un sito web Usa

Fonti Usa: "Sul volo caduto in Afghanistan non c'era la mente dell'assassinio di Soleimani"

Fonti americane hanno smentito ieri la notizia, diffusa dai media iraniani, secondo cui, nel recente schianto al suolo di un aereo statunitense in Afghanistan, sarebbe morto l’ufficiale della Cia Michael D'Andrea, l’“uomo dietro la morte di Soleimani”.

Il Daily Mail ha infatti riportato le affermazioni rilasciate in via anonima da un rappresentante della Difesa Usa, secondo cui, nella tragedia del bombardiere E-11A precipitato lunedì nel territorio montuoso di Deh Yak, non sarebbe rimasto ucciso alcun agente dell’intelligence di Washington.

Le voci sulla morte dell’agente D’Andrea, indicato in questi giorni dalle autorità iraniane come la mente dietro l’assassinio del capo dell’unità d’élite dei pasdaran, avevano preso a circolare, spiega il quotidiano inglese, su impulso dei proclami diffusi inizialmente dai Talebani all’indomani dello schianto del velivolo.

Il gruppo islamista afghano avevano appunto propagandato allora la tesi, subito smentita dall’amministrazione Trump, che il jet di ricognizione sarebbe precipitato perché abbattuto dai propri miliziani e che, a bordo del mezzo, viaggiavano “alti ufficiali” a stelle e strisce.

Quanto affermato dai guerriglieri, ricostruisce il quotidiano londinese, sarebbe stato poi arricchito di particolari dal sito Internet americano di contro-informazione Veterans Today, che per primo ha fatto il nome di D'Andrea quale vittima dell’incidente.

L’agenzia di stampa di Teheran Mehr News ha infine ripreso le indiscrezioni pubblicate dall’organo web, sostenendo che l’aereo Usa caduto in Afghanistan non era un semplice mezzo diretto a pattugliare dall’alto le aree impervie, bensì il “quartier-generale volante” di D’Andrea. A detta della stessa agenzia citata dal Daily Mail, inoltre, dopo il collasso del bombardiere e la conseguente morte del regista dell’assassinio di Soleimani, numerose “importanti informazioni di intelligence” sarebbero state“trafugate”.

A smentire con nettezza la propaganda di Talebani e Iran ci ha appunto pensato la fonte statunitense anonima interpellata ieri dal giornale d’Oltremanica, che ha negato con forza la presenza di membri della Cia su quel volo, ammettendo tuttavia contestualmente che sarebbero stati recuperati, all’interno della carcassa dell’E-11A, i corpi di due cittadini americani.

Relativamente alle cause dell’incidente, il quotidiano britannico si è rifatto alle dichiarazioni rilasciate finora, sempre in forma anonima, a diverse agenzie di informazione da funzionari Usa, secondo cui il bombardiere a stelle e strisce schiantatosi in Afghanistan non sarebbe caduto per mano dei miliziani islamici, bensì per colpa di un guasto meccanico.

In base alle medesime fonti Usa

citate dal Daily Mail, le operazioni di soccorso sul luogo dell’impatto si starebbero svolgendo senza alcun tentativo dei Talebani di attuare imboscate contro le squadre americane e afghane di pronto intervento.

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