I 25 anni di amore per l'opera del soprano He Hui

Nel maggio 2022 il soprano cinese He Hui ha ricevuto il Premio Verona Lirica 2022 consegnatole dall’omonima associazione, in occasione dell’ultimo concerto stagionale presso il Filarmonico

I 25 anni di amore per l'opera del soprano He Hui

He Hui, il celebre soprano di livello internazionale è molto attiva tra i teatri più famosi del mondo. Il suo nome è strettamente associato a numerosi primati: l’unica artista cinese dell’opera lirica che è stata invitata ad esibirsi contemporaneamente dai sei teatri più famosi del mondo, l’unica soprano cinese che ha interpretato la protagonista femminile al Teatro alla Scala di Milano, il primo soprano asiatica che ha vinto il Premio Internazionale Luigi Illica… Il mondo occidentale l’ha definita “il dono più grande regalato dalla Cina al mondo della lirica”, il giornale austriaco Wiener Zeitung l’ha qualificata come “la migliore Madama Butterfly che si possa desiderare” e il principale critico musicale italiano l’ha elogiata come “la migliore Aida della nostra epoca”. La sua voce è alta, morbida e raffinata, possiede una tecnica molto alta e una capacità di espressione estremamente forte e con una notevole forza di penetrazione, grazie alla quale il soprano ha conquistato negli scorsi 25 anni gli ascoltatori di tutto il mondo. Ciò che è ancora più notevole è che nel suo stile espressivo si può percepire un gusto tipicamente italiano. Se si chiudono gli occhi e si ascolta, non ci si aspetterebbe che questo soprano provenga dal mondo orientale.

Incontro con il mentore italiano e arrivo al palcoscenico internazionale nella città natale di Verdi

Laureatasi al Conservatorio di Xi’an, con un’aspirazione permanente a calcare le scene internazionali, He Hui ha visto il suo anno di svolta nella carriera nel 2000. In quell’anno, ha conquistato il secondo posto nella competizione mondiale dell’opera lirica Operalia e il primo posto nel 42esimo Concorso Internazionale Voci Verdiane “Città di Busseto”. In questa occasione, il notissimo agente nel mondo dell’opera lirica Giorgio Benati che ha una volta lavorato come sovrintendente artistico nel Teatro La Fenice di Venezia, ha proposto di diventare l’agente di He Hui. Così, ha iniziato il suo lungo viaggio nell’opera lirica in Italia. “Quando ero giovane, era come se fosse destino che qualcuno come lui venisse ad aiutarmi. Benati è stato una figura fondamentale per il mio ingresso nella scena lirica internazionale”.Quando sono arrivata in Italia, tutto era sconosciuto per il soprano e nei suoi occhi, Benati era un agente di vecchio stile: modesto, gentile e ben educato; la trattava con rispetto e attenzione, quasi come una “tata”. “Nell’arco di una settimana, mi ha portato a girare tra i teatri di 9 città.

Tutti i direttori di teatro pensavano che avessi una bella voce, ma erano ancora diffidenti nel lanciare una giovane asiatica come me. Nel corso dell’ultima tappa, dopo un’audizione di successo, Benati è rimasto in piedi con gli occhi arrossati dalla commozione. Ha elogiato molto il mio talento e mi ha detto con affetto: ‘da oggi in poi, dovrai solo pensare a cantare bene; alle difficoltà penserò io.’” Così, nel 2002, il soprano cinese all’età di quasi 30 anni ha fatto il suo debutto sulla scena internazionale del Teatro Regio di Parma, interpretando la protagonista femminile dell’opera la Tosca. Cantare nella città natale di Verdi non è facile: il pubblico di Parma è notoriamente esigente e in passato ha sempre fischiato gli artisti sul palco quando non era soddisfatto. si dice che alcuni celebri artisti italiani abbiano timore di cantare in questa città.

“Quella volta sul palco ho trovato un’ancora mentale. Cosa ho fatto? Ho immaginato di essere Maria Callas, la cantante che ammiro di più; avevo visto così tanti video della Callas mentre cantava la Tosca che ho praticamente imitato ogni sua mossa sul palco mentre interpretavo il ruolo”. Lo spettacolo è stato un successo. All’inizio il pubblico era silenzioso; poi si è messo in piedi per applaudire l’artista. Dietro questo successo c’è la premura e la forza di Benati e He Hui lo ha così ricordato “in quelli giorni, Benati veniva da altre città per vedermi provare ed era sempre al mio fianco. Ero a quel tempo inserita nel gruppo B del teatro perché non parlavo bene l’italiano, per questo motivo Benati ha cercato molte volte di parlare con il teatro per farmi cantare nei rehearsal…” Con l’inatteso successo della Tosca, He Hui ha ricevuto numerosi inviti a cantare come protagonista in tante opera liriche, tra cui la Scala, Vienna State Opera e Metropolitan a interpretare i ruoli di opere classiche quali Aida, Un ballo in maschera, Madama Butterfly e Il Trovatore, ogni anno con circa 40 e 50 performance.

Interpreto i ruoli classici ma "non sono solo Madame Butterfly"

Sulle scene di vari teatri europei, si vedono raramente la faccia di soprani asiatici, mentre il ruolo di Madama Butterfly di Puccini è come creato specificamente per He Hui; molti credono che sia stata scelta per questo ruolo principalmente per i suoi punti di forza naturali nell’aspetto; in realtà i professionisti sanno che la caratterizzazione di questo ruolo abbraccia un’ampia gamma di qualità e richiede un alto livello di estensione vocale e di tensione espressiva, che è estremamente impegnativo e difficile da gestire senza un alto livello di professionalità. “Il ruolo di Madame Butterfly è estremamente impegnativo per il soprano, che deve possedere una alta capacità vocale, fisica ma anche espressiva. In primo luogo si richiede di cantare dall’inizio alla fine, una maratona che sfida i limiti fisici del soprano. In secondo luogo, nell’arco di tre ore, la protagonista vive una vita in diverse fasi, con momenti di passione, momenti di tenerezza e momenti di forza. Nel ritrarre questo personaggio tragico, forse gli asiatici possono immedesimarsi un po’ di più, perché il suo concetto di amore che rimane sempre costante e fedele è simile alla mia concezione dell’amore.”

Nel 2003, He Hui ha interpretato per la prima volta la protagonista di Madama Butterfly su invito del Grand Théâtre de Bordeaux e dall’anno seguente, ha iniziato a cantare a Volksoper Wien e Wiener Staatsoper. Grazie alla sua capacità vocale e al suo modo raffinato di interpretare la fedeltà e il pathos della protagonista, ella ha conquistato tutti gli spettatori del teatro. Il giornale austriaco Wiener Zeitung l’ha definita “la migliore Madama Butterfly che si possa desiderare”. Da allora, le sono arrivati innumerevoli inviti per interpretare la Madama Butterfly; ma il suo sogno non è soltanto questo, “Per crescere, un cantante non può assolutamente limitarsi a cantare uno o due ruoli, ma deve accrescere l’esperienza attraverso vari ruoli.” Quindi He Hui ha interpretato anche molti importanti ruoli occidentali come Aida, Tosca ed Amilia. Quest’anno ricorrono esattamente 25esimo dal suo ingresso nel mondo del canto lirico e in questi 25 anni è apparsa nei migliori teatri e festival del mondo, interpretando innumerevoli protagonisti delle opere classiche.

“È molto eccitante”, riassume He Hui: “A ogni spettacolo si può sperimentare lo stato interiore dei diversi personaggi sul palco, che in realtà un processo di profonda esplorazione di sé. Non esistono due spettacoli uguali, ; è necessario un approccio sensibile della voce e una grande capacità di adattamento ai vari ruoli.” He Hui ricorda che in alcune occasioni si è trovata a dover recitare in Madama Butterfly quel giorno e a dover volare in un altro Paese per cantare l’Aida la sera successiva. Nel 2013 ricorreva il 200esimo anniversario della nascita di Giuseppe Verdi e la Scala ha invitato He Hui a cantare l’Aida. Dopo la conclusione della performance, il direttore della Scala è entrato con entusiasmo nel camerino di He Hui dicendo che avevano rappresentato l’Aida anno dopo anno e che per nove anni i milanesi si erano sempre detti insoddisfatti; ma oggi la sua performance ha riscosso un grande successo. Si tratta della prima volta in cui la Scala ha inviato un’asiatica a interpretare il ruolo da protagonista femminile di Aida.

Verona: la seconda casa del soprano

A maggio 2022, il soprano ha ricevuto il Premio Verona Lirica 2022 consegnatole dall’omonima associazione in occasione dell’ultimo concerto stagionale presso il Filarmonico. Questa città romantica è la prima tappa del suo viaggio di opera lirica in Italia. Qui si trova il più grande palcoscenico lirico all’aperto del mondo, l’Arena di Verona, e ogni estate si tiene un festival lirico di fama mondiale, il Verona Summer Opera Festival. Unico soprano ad essere stato invitato a interpretare il ruolo principale per 16 anni consecutivi, He Hui ha offerto delle performance spettacolari, con le sue interpretazioni di Turandot, Tosca, Aida, Il Trovatore, Un ballo in moschetta e molte altre. “La mia base è Verona e posso dire che questo luogo mi porta sempre fortuna; la considero come la mia seconda casa. L’Arena di Verona Opera Festival riveste un grande significato per me: sin dal 2005, quando ho iniziato a cantare per la Turandot, ci vado ogni anno per interpretare almeno due opere e tra queste l’Aida non è mai mancanta. L’orchestra con cui ho poi registrato il disco della Sony è anche quella della Filarmonica di Verona.

Nella storia del festival di Verona, sono l’unico soprano che è stata invitata per 16 anni consecutivi”. Cantare sulla scena dell’Arena di Verona non è una cosa facile, “negli anni scorsi non era permesso usare il microfono e questo rendeva molto difficile: non è facile cantare con la voce naturale senza alcuna facilitazione per ampliare la voce e farla ascoltare a decine d migliaia di spettatori da ogni angolo dell’arena.” Nel mese di giugno 2020 sempre a Verona, la Basilica di San Zeno di Verona ha accolto il primo concerto offline d’Italia dopo lo scoppio della pandemia e il lockdown della città e la protagonista del concerto è proprio He Hui. Dopo alcuni mesi di silenzio, He Hui ha cantato con grande emozione nella basilica veronese i brani classici di Turandot e Othello e alla fine ha cantato per gli spettatori italiani una canzone cinese il Pamirs, che bella la mia casa per esprimere la sua nostalgia della patria. È stata un’esperienza particolare per He Hui perché è stata la prima volta che ha cantato con soltanto 120 spettatori a causa della limitazione numerica dovuta al lockdown, mentre la sua voce e la sincerità non sono mai cambiate, “Il suono dal vivo era così penetrante e il volume sembrava così alto, con l’effetto dell’eco, che mi sono sentita immersa in un’atmosfera magica.

La recondita armonia

Durante l’epidemia, He Hui ha potuto avere tanto tempo libero e ha deciso di valorizzare i talenti sulla pittura che ha sin da piccola. Vagando tra i modelli e i colori, He Hui ha sperimentato la libertà che l’espressione cromatica le offre e la possibilità di esplorare se stessa interiormente. I suoi dipinti sono astratti, audaci e, secondo le sue parole, “puramente non tecnici”, ma “fedeli all’espressione”, ed è sempre entusiasta di inviarli a un famoso amico pittore di Verona per ricevere i suoi commenti.. Finora ha accumulato una settantina o ottantina di quadri, tra cui un’opera che ha vinto il Premio d’Arte Internazionale “Premio Dante Alighieri” e un’altra che è stata selezionata due volte dalla celebre galleria italiana AVA per partecipare poi alla mostra di DIAC.

“La creazione artistica della pittura e quella del canto sono tuttora un processo di ricerca della libertà e di espressione di sé. La musica fare vibrare tutte le cellule del corpo con grande passione, mentre la pittura è un processo tranquillo e statico. Il dinamico e lo statico combinati insieme creano la bellezza.” Su una piattaforma social cinese, He Hui ha messo il suo dipinto “la Recondita Armonia” come immagine del suo profilo. Questo dipinto è stato creato con diversi colori e pennellate, formando un’opera filarmonica di colori. Il titolo del dipinto deriva dall’aria “la Recondita Armonia” del pittore Mario Cavaradossi, il protagonista dell’opera classica di Puccini “Tosca”.

Porterò agli spettatori cinesi un maggior numero di brani espressivi dell'opera lirica

Negli ultimi anni, con il graduale successo nel campo della musica classica nei mercati cinesi, il soprano che viaggia sempre oltremare ha più opportunità di vedere i suoi ammiratori cinesi. Sin dal 2017, He Hui ha anche selezionato con cura una serie di brani da portare nei teatri di varie città cinesi; si tratta non solo di opere classiche popolari tra cui Aida, Turandot, ma anche di una serie di opere poco conosciute in Cina, quali i brani realistici che enfatizzano la tensione emotiva intrinseca e sono estremamente apprezzabili. “Quando torno in Cina, sono sempre una divulgatrice dell’opera lirica e spero di portare questi bellissimi brani ai miei concittadini. L’opera lirica è un’arte un po’ di nicchia, ma una volta che hai l’opportunità di guardarla, ti innamori subito di essa. Secondo He Hui, le opere cinesi come l’Opera di Pechino, l’Opera dello Shaanxi, l’Opera Kun, sono tutte arti antiche, che riflettono un’altra bellezza, più nobile, nel timbro ritmico e nello stile di ogni movimento, eppure sono tutte collegate.

“Ogni volta che ascolto le opere tradizionali cinesi, mi immergo nella loro bellezza. Penso che sia la Cina che il mondo occidentale hanno dimostrato una sorprendente creatività nell’esplorazione della voce”. E di fronte alle opere liriche cinesi che hanno appena iniziato a svilupparsi, He Hui è piena di aspettative. Hui avrà ancora molto da fare in futuro; sono previsti molti altri spettacoli sia in patria che all’estero, compresi Beijing, Shanghai, Xi’an, Guangzhou. Si definisce una persona amata da Dio: quando era giovane, non aveva nessuna paura perché si affidava al suo talento, alla sua determinazione e al suo coraggio.

Ora è più incline dentro di sé a trovare il suo stato perfetto e la sua espressione vocale. Ha detto che rispetto al passato, ora vive “con più calma”. Questa “superdonna dell’opera lirica” non ha mai fermato i suoi passi e l’opera lirica è già diventata la sua grande missione di tutta la vita. In un documentario che mostra la sua carriera teatrale, He Hui ha così detto: “ogni sera muoio sul palcoscenico: come Madama Butterfly mi sono uccisa più di 150 volte e mi sono buttata da Castel Sant’Angelo più di 100 volte vestita da Tosca..

La morte pone fine al dramma: non credo che la mia voce continui a vivere dopo la mia morte, ma sono convinta che continui a vivere nei cuori di coloro che mi hanno sentita cantare e si sono commossi. Questa è la vita: un dipinto creato sulla sabbia.”

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