La situazione in Germania preoccupa non poco il ministro della Salute Jens Spahn che ha lanciato l'allarme e starebbe già pensando a possibili chiusure di alcuni spazi pubblici. Secondo il ministro la Germania starebbe facendo i conti con la pandemia dei non vaccinati, come lui stesso l'ha definita: "La quarta ondata della pandemia è già in corso con tutta la sua forza. Siamo alla pandemia dei non vaccinati". Questo il commento alla nuova ondata di contagi che sta investendo il Paese. Nella sola giornata di ieri i decessi provocati dal Covid sono stati 194. Sì tratterebbe in particolare, secondo quanto asserito dal responsabile del governo, di soggetti che non si erano vaccinati. Dall'inizio della pandemia la Germania arriva così a 96mila morti. Spahn ha poi sottolineato che "in alcune regioni della Germania i letti in terapia intensiva cominciano a scarseggiare di nuovo".
La percentuale di vaccinati in Germania
Secondo il Robert Koch Institut nelle ultime 24 ore il numero dei contagi registrato, 20.400, sarebbe raddoppiato rispetto al giorno precedente. L'incidenza nei sette giorni è pari a 146, 6 nuovi casi ogni 100mila abitanti. La soglia di rischio, 50 nuovi casi, è stata quindi ampiamente oltrepassata. Anche l’altro indice di controllo, quello che misura la pressione sul sistema sanitario, avrebbe superato la soglia di guardia, che l'Istituto ha fissato a 3,3 nuovi ricoverati su 100mila abitanti in una settimana. Non vi è un dato ufficiale ma l'incidenza ospedaliera, secondo quanto affermato da uno dei più importanti quotidiani tedeschi, la Süddeutsche Zeitung, oscillerebbe tra 5,5 e 6,9 nuovi pazienti.
Al momento sono 55,6 i milioni di tedeschi che hanno completato l'intero iter vaccinale, pari al 66,8% della popolazione. Mentre sono 57,8 i milioni che hanno fatto la prima dose di siero, ovvero il 69,5%. I dati non sono però uguali ovunque: a Brema si registra l'81,2% dei vaccinati, mentre in Sassonia solo il 59%. Intanto però sarebbero 2,2 i milioni di tedeschi che hanno già avuto la terza dose. Secondo il capo dell'istituto, Lothar Wieler, i motivi della nuova ondata sarebbero essenzialmente due: da una parte il numero basso di vaccinati, e dall'altra le misure messe in campo per limitare i contagi giudicate troppo deboli.
L'appello del ministro Spahn
Il ministro Spahn ha quindi fatto un appello ai Länder, in Germania spetta a loro la competenza esclusiva in materia di salute anche in situazioni di emergenza, chiedendo di lanciare una campagna di informazione alla popolazione riguardante le terze dosi. Il ministro, parlando della campagna riguardante le dosi booster ha asserito: "È davvero troppo poco: il ritmo" di somministrazione delle terze dosi "non è sufficiente". Solo poche zone, come Berlino e Nord Reno-Vestfalia avrebbero risposto, a causa di una informazione scarsa e del fatto che non sono stati riattivati i centri vaccinali. Neanche i medici continuerebbero a vaccinare. Il ministro della Salute ha anche chiesto ai governi regionali di rafforzare le misure di controllo e prevenzione, introducendo l’obbligo di tampone, sia per il personale che per i visitatori di strutture dove risiedono soggetti a rischio, come le Rsa. Il ministro ha tenuto a sottolineare che "questo non ha nulla a che fare con un bullismo vaccinale, riguarda la volontà di evitare un sovraccarico del sistema sanitario".
Intanto ci sono già stati degli inasprimenti delle restrizioni. Per esempio in Baden-Wurttemberg è stato introdotto un sistema in cui scattano automaticamente restrizioni quando si superano determinate soglie di contagi e ricoveri in terapia intensiva, mentre in Baviera dall'8 novembre si tornerà all'obbligo di indossare le mascherine nelle scuole. Spahn continua però a rifiutare la possibilità di introdurre l'obbligo vaccinale. In Europa occidentale, messo peggio della Germania c'è solo il Regno Unito con 39mila casi al giorno e 200 decessi.
In Francia si registra una media settimanale di meno di 20 decessi e 5.500 contagi quotidiani, la Spagna procede a 2.500 nuovi contagi e poco più di 20 morti. A preoccupare è l'Austria che segna più di 5mila contagi giornalieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.