A fine aprile, in occasione della sessione annuale dell'Assemblea del Popolo del Kazakistan, il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha reso edotti i politici e l'opinione pubblica su quello che potrebbe essere il prossimo (e fondamentale) passo per la (ri)nascita nazionale nel dopo-crisi di gennaio: un referendum per la modifica della costituzione.
La proposta di Tokayev
Tokayev, che dalla seconda metà di gennaio ha accelerato il moto riformistico che ha caratterizzato la sua presidenza sin dai primordi, ha comunicato che il referendum potrebbe avere luogo da uno a tre mesi dopo l'approvazione formale della chiamata alle urne. Che non ha ancora avuto luogo: la Corte costituzionale, infatti, è ancora impegnata nella lettura delle proposte di emendamento, inoltrate da Tokayev a fine mese, e dovrebbe emettere un pronunciamento a breve.
Intenzione di Tokayev, in conformità con le promesse di rinnovamento fatte all'elettorato all'indomani della crisi di gennaio, è di alterare il Testo fondamentale a mezzo di 33 emendamenti – più di un terzo dell'intero corpo costituzionale – che riformino lo scheletro istituzionale e il sistema politico in direzione del parlamentarismo, della rappresentatività, della decentralizzazione e di una maggiore indipendenza del potere giudiziario.
Spiegando con le parole di Tokayev, "gli emendamenti alla Costituzione sono fondamentali in natura e alterano in maniera significativa il sistema politico del Paese". Una volta approvati, se approvati nella totalità, la riforma traghetterà il Kazakistan verso "un nuovo modello statale, un nuovo formato di interazione tra stato e società", ovverosia in una nuova era: "la Seconda repubblica".
L'importanza dell'evento
Parole e storia costituiscono il modo migliore per comprendere l'epocalità del proposito di riforma lanciato da Tokayev. Parole come Seconda repubblica, che de facto sancisce la fine di un'era – quella Nazarbaev – e consacra l'inizio di una nuova – inaugurata da Tokayev. Storia come il fatto che si tratterà del secondo referendum costituzionale del Kazakistan indipendente. Il primo (e unico), invero, ebbe luogo nel lontano 1995 in occasione dell'adozione dell'attuale Carta fondativa.
La Costituzione kazaka ha sperimentato una sequela di modifiche dal 1995 ad oggi, perché non è rimasta invariata, ma gli emendamenti sono sempre stati approvati per via parlamentare. Per ben quattro volte, dal 1995 ad oggi, i parlamentari hanno votato e dato semaforo verde all'introduzione di emendamenti al Testo fondamentale.
L'epocalità sta nel fatto che per la prima volta, forse già quest'anno, i kazaki saranno chiamati alle urne per decidere sulla conformazione da dare allo scheletro istituzionale (e non solo) del loro Paese, cioè a decidere sul loro
destino. Una novità destinata a lasciare un'impronta importante nell'identità kazaka, nonché ad influenzare il vicinato centroasiatico, e che, per usare le parole di Tokayev, accelererà la "costruzione del Nuovo Kazakistan".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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