Kazakistan, Standard&Poor's riconferma l'ottimo rating

Standard&Poor's ha appena pubblicato la valutazione del credito e l'outlook del Kazakistan, confermandone la solidità e la credibilità nel mezzo delle grandi turbolenze geopolitiche dell'attualità

Kazakistan, Standard&Poor's riconferma l'ottimo rating

I moti di inizio anno, la pandemia di COVID19 e le altre grandi turbolenze geopolitiche dell'attualità, in primis la guerra in Ucraina, non hanno intaccato l'immagine del Kazakistan presso i creditori internazionali. A riferirlo, a inizio aprile, Standard&Poor's (S&P) – una delle tre agenzie di valutazione del credito più influenti del pianeta.

La valutazione di S&P

S&P, al termine di una ricerca che ha valutato fattori endogeni ed esogeni, ha assegnato all'economia-guida dell'Asia centrale uno dei più alti gradi di investimento presenti nella sua scala, cioè il BBB-/A-3 con outlook stabile, che i mercati ha un solo significato: garanzia di stabilità e fonte di incoraggiamento per i mercati, cioè per investitori e creditori.

Nonostante la valutazione positiva, però, gli analisti di S&P hanno rivisto al ribasso le stime sulla crescita reale del prodotto interno lordo per l'anno in corso: dal 3,6% al 2%, cioè una diminuzione dell'1,6% rispetto al pronostico precedente. Tra le ragioni della rivisitazione, in parte interne e in parte esterne, il declino delle attività economiche e la riduzione delle esportazioni. Nulla di comparabile con la vicina Russia, ad ogni modo, il cui pil dovrebbe registrare una contrazione del 6,2% quest'anno per via delle congiunture internazionali pre-esistenti e del rigido regime sanzionatorio occidentale.

Il piano per i prossimi cinque mesi

La prossima valutazione di S&P è programma per settembre, cioè tra cinque mesi, e la presidenza ha intenzione di confermare e/o migliorare la classificazione del Paese. Tra le misure che dovrebbero concorrere al soddisfacimento dell'obiettivo, sul quale grava l'incognita dell'interdipendenza economica con la Federazione russa, l'intervento statale in chiave regolatrice nell'economia, il ripristino della piena operatività nella rete di trasporto del gas del Caspian Pipeline Consortium e il mirino puntato sul "rischio dollarizzazione", che gli economisti vorrebbero minimizzare controllando il tasso di cambio e la stabilità del tenge kazako.

Superare la crisi ucraina e il trauma di gennaio

La presidenza Tokayev ha davanti e dietro di sé le due sfide più importanti della storia del Kazakistan indipendente: la risoluzione delle cause alla base dei traumatici moti di gennaio e il mitigamento dei possibili e probabili contraccolpi della crisi ucraina, essendo il Kazakistan un partner-chiave della sanzionata Federazione russa ed una colonna portante dell'Unione Economica Eurasiatica.

Tokayev ha un solo modo di impedire che la nazione, che sino ad oggi è stata il motore trainante dell'Asia centrale postsovietica e ha tratto giovamento dall'essere uno snodo fondamentale delle grandi rotte commerciali transcontinentali, indietreggi a causa delle disuguaglianze interne e delle turbolenze esterne: riformare e diversificare. Riformare per risolvere le problematiche, sociali ed economiche, che lo scorso gennaio avevano palesato l'esistenza di "due Kazakistan" e che, se non appianate, potrebbero essere in futuro utilizzate da attori esterni per destabilizzare la nazione.

Diversificare per ridurre il peso della Russia all'interno del sistema economico-finanziario kazako, oggi più che mai necessitante di nuovi sbocchi, di mercati di riferimento alternativi e di nuove fonti di investimento.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica