Kurz e governo italiano tra migranti, debito e doppio passaporto

Chi è Sebastian Kurz? Conosciamo meglio la figura politica in questione, neo cancelliere della Repubblica austriaca: le partite giocate con l'Italia

Kurz e governo italiano tra migranti, debito e doppio passaporto

Sebastian Kurz è probabilmente uno dei più giovani leader dell'Unione europea. Nominato ministro degli esteri di Vienna a soli 27 anni, capo del Partito Popolare austriaco a 29, Kurz è divenuto premier all'ancor giovane età di 31 anni. Classe 1986, figlio di insegnanti viennesi, Sebastian ha trascorso la sua infanzia nei quartieri periferici della capitale austriaca. Laureatosi in Giurisprudenza, nel 2009 ha iniziato la sua prima vera esperienza in campo politico nel ruolo di capo della sezione giovanile dell'Oevp, il partito popolare austriaco.

Nel 2011, Sebastian Kurz ha fatto il cosiddetto salto di qualità, venendo nominato sottosegretario agli Interni con delega all'Integrazione, venendo poi eletto in Parlamento nel settembre del 2013. Nelle vesti di sottosegretario, Kurz ha dato sfoggio del suo talento politico e della sua premura in ambito sociale, occupandosi di vari programmi, tra cui uno a favore dell'insegnamento della lingua tedesca per gli immigrati. Tra le varie questioni di cui il giovane si era occupato in prima persona all'epoca, anche l'individuazione delle difficoltà linguistiche dei piccini, a partire dall'asilo.

Kurz è inoltre ricordato per aver ingaggiato con l'Italia diverse partite importanti su questioni quali migranti, debito e doppio passaporto. Lo scorso maggio, Kurz aveva dichiarato: "Ci sono troppe poche sanzioni nella UE, ad esempio contro chi sfora le regole del debito o lascia passare i migranti irregolari da uno Stato all'altro" .

Tali dichiarazioni erano state fatte in un momento in cui Kurz si credeva ancora solido al governo di coalizione con l'ultradestra e prima dell'arrivo di una commissione europea che potrebbe apportare radicali modifiche al Regolamento di Dublino. Sebastian Kurz è stato poi uno degli artefici della chiusura della rotta lungo i Balcani. Negli ultimi tempi il neo cancelliere ha mostrato l'intenzione (assieme ai compagni popolari e gli ex alleati Fpoe) di avviare colloqui tra Vienna, Roma e Bolzano con l'obiettivo di arrivare a un disegno di legge sul doppio passaporti.

Per capire la questione è bene precisare come in Alto Adige sia presente un movimento secessionista, la Suedtiroler Freiheit, capeggiato da Eva Klotz e mirante al distacco dall'Italia, al fine di riformare il grande Tirolo tramite l'unione tra Innsbruck e Bolzano. Tra i vari propositi del movimento secessionista in questione, c'è anche quello auspicante la doppia cittadinanza. All'interno della bozza di legge del settembre 2018 era menzionata una dichiarazione di appartenenza linguistica da depositare al tribunale di Bolzano. Questo, in quanto il doppio passaporto sarà concesso esclusivamente ai richiedenti e solo ai madrelingua ladina o tedesca.

In poche parole, gli italiani che sbarreranno la casella dell'appartenenza al gruppo linguistico tedesco, non avranno il diritto di beneficiare del passaporto

austriaco. Invece, nel caso di un cittadino sudtirolese che dimostrerà avere residenza effettiva presso una località austriaca (qualunque essa sia) potrà svolgere servizio civile e usufruire di prestazioni sociali.

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