Un team di scienziati americani ha in questi giorni lanciato un allarme relativo a un’imminente “ondata di migranti climatici”, destinata ad abbattersi sugli Usa nei prossimi anni.
Secondo un’équipe di esperti dell’ateneo di Harvard, capitanata dal climatologo Jesse Keenan, a partire dal 2022 gli Stati Uniti saranno costretti a vedere assieparsi alle proprie frontiere sempre più disperati in fuga da eventi atmosferici estremi. A causa del surriscaldamento globale e del conseguente innalzamento del livello degli oceani, gli abitanti delle isole caraibiche dovranno infatti abbandonare progressivamente i rispettivi atolli per rifugiarsi in territorio statunitense.
Lo studio realizzato dagli scienziati in questione, pubblicato di recente sulla rivista Nature Climate Change, prevede quindi che, dal 2022 in poi, le persone che ogni anno si dirigeranno dai Caraibi verso gli Usa saranno “centinaia di migliaia”. Tale ordine di grandezza, tuttavia, rischia di aumentare con il passare del tempo. Ad esempio, nel 2057, sostengono gli scienziati, i migranti climatici diretti verso gli Stati Uniti potrebbero essere non meno di “6 milioni”.
I flussi migratori previsti dal team di Harvard si dirigeranno, in primo luogo, verso le città della Florida, ma poi punteranno a raggiungere le metropoli del nordest del Paese. Tali incessanti arrivi di immigrati provocheranno, sempre a detta degli esperti, il “collasso” dei centri urbani degli Stati Uniti, in quanto le amministrazioni comunali non riusciranno a sostenere una sempre crescente domanda di servizi essenziali. Il team di esperti, dopo avere delineato tale scenario semi-apocalittico, sollecita quindi l’amministrazione Trump ad acquisire maggiore consapevolezza delle ripercussioni sul piano sociale connesse ai cambiamenti climatici e a elaborare un’ambiziosa strategia intesa a rallentare il surriscaldamento globale.
Nonostante i toni allarmistici contenuti nello studio curato dai climatologi di Harvard, l’amministrazione Trump non ha rilasciato ancora commenti ufficiali sulle tesi esposte da questi ultimi. Al contrario, i democratici hanno esternato una profonda preoccupazione per le previsioni effettuate dagli scienziati e hanno poi subito tratto spunto dalla pubblicazione in questione per attaccare il tycoon.
Ad esempio, il deputato liberal Raúl Grijalva, presidente, all’interno della Camera dei rappresentanti, della Commissione Risorse naturali, ha affermato che le “folli” politiche economiche sviluppate finora dalla Casa Bianca, fondate sul rilancio delle estrazioni di carbone e sulla realizzazione di nuovi oleodotti, sprofonderanno il Paese in un vero e proprio “disastro climatico e migratorio”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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