A circa tre settimane di distanza dall’esecuzione del prigioniero Fan Jinghui, lo Stato Islamico ha pubblicato una canzone in lingua cinese, in cui chiama i musulmani alla Jihad.
Il brano, un nashid della durata di quattro minuti, è apparso sul web domenica mattina. La voce del cantante, la cui pronuncia è molto precisa, si articola in un ritmo ipnotico enfatizzato da eco e riverbero. La qualità del brano, prodotto da Al-Hayat Media Center, sembra essere allo stesso livello degli altri media rilasciati in precedenza dallo Stato Islamico. Di seguito il testo tradotto.
我们是Mujahid, 无耻的敌人会恐慌
战死在这沙场上就是我们的梦想
Noi siamo Mujahid, Il nostro svergognato nemico è in panico
Morire su questo campo di battaglia è il nostro sogno
一个世纪被奴役留下了耻辱的回忆
无知地沈睡下去恶梦将会持续
Un secolo di schiavitù ha lasciato dietro un ricordo umiliante
Assopiti inconsapevolmente, l'incubo persisterà
醒来吧穆斯林兄弟现在是觉醒的时期
带上信仰和勇气履行流逝的脚印
Svegliatevi, fratelli musulmani! Adesso è il tempo del risveglio
Portando con noi fede e coraggio, ripercorriamo le orme del passato
我们至今守着可兰经和圣训
没有任何力量能阻止我们前进
Noi preserviamo solo il Corano e i Precetti,
Non esiste nessuna forza che potrà fermare la nostra avanzata.
为主道而战斗伟大阿拉的命令
拿起武器去反抗先穆圣的指令
Seguire la Via e combattere è il comandamento di Allah
Prendere le armi e ribellarsi è l'ordine di Maometto.
伊斯兰 的 辉煌遗留 在 那 历史上
让它重返光芒是奋斗的方向 。
Lo splendore dell'Islam è scolpito nella Storia,
Far sì che ritorni a splendere è lo scopo della nostra lotta.
Non è la prima volta che l’ISIS fa riferimento alla Cina in un suo messaggio, sebbene mai in maniera così diretta.
Oltre ad essere, secondo Al-Baghdadi, uno dei Paesi in cui i diritti dei musulmani vengono negati, la Repubblica Popolare era stata menzionata in un video di Daesh tra i sessanta paesi facenti parte della “coalizione dei diavoli”. Il territorio cinese dello Xinjiang, inoltre, rientra nelle ambizioni territoriali dello Stato Islamico.
Lo Xinjiang è una regione autonoma ricca di risorse energetiche e molto importante a livello strategico per via della sua posizione geografica. È storicamente popolata dagli uiguri, un’etnia turcofona di religione islamica. Proprio questi ultimi potrebbero essere i destinatari della chiamata alle armi: da tempo lo Xinjiang costituisce una spina nel fianco del governo a causa delle posizioni indipendentiste di una parte della popolazione. Gli uiguri sono stati protagonisti di numerosi episodi di violenza avvenuti in Cina negli ultimi anni, a cui Pechino ha reagito con dure repressioni.
Nonostante la Cina sia patria di oltre trenta milioni di islamici, è tuttavia poco plausibile che la registrazione raggiunga il pubblico cinese, considerata la forte censura esercitata sulla rete dal governo.
Nel corso di un regolare incontro con la stampa, la portavoce del Ministero degli Esteri Hua Chunying, ha ammesso di non essere al corrente del brano in questione e di non poter esprimere commenti a
riguardo; ha però affermato che il “terrorismo è il nemico comune dell’umanità intera, e che nessun Paese può affrontarlo da solo: “la comunità internazionale deve cooperare per colpire insieme ogni forma di terrorismo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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