Il Risorgimento? Una guerra di aggressione. Almeno è questa la tesi sostenuta nei libri di Storia che vengono usati nelle scuole austriache. Un altro tassello che potrebbe incrinare i sempre più difficili rapporti diplomatici tra Roma e Vienna. In questo momento le relazioni diplomatiche tra i due Paesi sono gelide per il caso dei doppi passaporti che l'Austria vorrebbe concedere agli altoatesini. Di fatto in Netzwerk Geschichte non c'è traccia dei 30 anni dei moti di indipendenza ma solo le fasi finali con la prcolamazione dell'Unità d'Italia nel 1861, la breccia di Porta Pia del 1870 e la morte di Garibaldi del 1882. Poi c'è una domanda, come ricorda laStampa, che rende il racconto della Storia ancora più sdraiato sul versante austriaco: "Austria, Francia e Gran Bretagna possono vantare una lunga storia. Da quando esiste lo Stato italiano?", si chiedono gli autori. Una sorta di "lezione" di supremazia storica.
Il dominio dell'Austria poi viene trattato come una condizione mentale percepita solo dagli italiani: "agli occhi degli Italiani erano loro due ad aver fatto fallire le aspirazioni dell’Italia all‘unità e alla libertà", si legge sempre sul libro di Storia austriaco. In un altro testo invece il Risorgimento italiano viene spiegato così: "Nel XIX secolo, ambiziosi uomini di Stato capirono che l’idea nazionale si adattava in modo eccellente al raggiungimento dei loro personali obiettivi politici. Volevano espandere i loro Stati a costo degli altri, e allo scopo utilizzarono come giustificazione l’idea nazionale. In molte parti del mondo ancora oggi si fa politica in modo simile". Insomma i moti italiani vengono legati soltanto ad ambizioni personali politiche da parte dei padri del Risorgimento. Poi ci sono anche dei veri e propri strafalcioni storici. Uno riguarda la battaflia di Magenta. I testi austriaci parlano di una guerra dovuta all'alkleanza tra il Regno di Piemonte con Francia, Gran Bretagna e Prussia. Dimenticano invece di dire che l'Austria aveva dato solo tre giorni ai Piemontisi per disarmarsi. Ultimatum rifiutato e attacco da parte dell'Austria. Ma la vera perla è in Bausteine, un testo per le scuole medie. Il Risorgimento viene definito "Nazionalismo" e viene così spiegato: "Gradatamente in Europa si fece strada l’idea che in uno Stato potessero convivere solo persone con il medesimo passato storico, la medesima lingua e la stessa cultura.
Coloro che non rientravano in questo disegno non avrebbero goduto di pari dignità". Parole pesanti: gli austriaci di fatto diventano in un solo colpo una minoranza etnica vessata dagli italiani. Insomma Vienna prova a rivisitare il Risorgimento italiano. Ma la Storia è un'altra cosa...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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