L'Fbi pagò hacker per sbloccare iPhone killer San Bernardino

L’Fbi ha pagato un gruppo di hacker professionisti per sbloccare, senza l’aiuto di Apple, l’iphone dell’autore della strage di San Bernardino dello scorso 2 dicembre

L'Fbi pagò hacker per sbloccare iPhone killer San Bernardino

Ricordate la diatriba tra Apple e l'Fbi per lo sblocco del cellulare del killer di San Bernardino (California)? Ora si viene a sapere che l'Fbi è riuscito ad accedere ai dati con l'aiuto di hacker professionisti che hanno scoperto almeno una vulnerabilità, finora
sconosciuta, del software e che per questo hanno ricevuto un compenso.

Lo hanno riferito fonti vicine al caso, precisando che la scoperta è stata utilizzata per creare un dispositivo hardware che è servito all'Fbi per "craccare" il numero di identificazione personale di quattro cifre del cellulare, senza attivare la funzione di sicurezza che avrebbe cancellato tutti i dati. La parte più difficile dell'operazione non è stato violare il Pin. Il vero ostacolo fin dall'inizio è stato disattivare la funzione che cancella i dati memorizzati sul dispositivo dopo 10 tentativi con cui non si è riusciti a trovare il codice.

Adesso il governo degli Stati Uniti dovrà valutare se rivelare le falle alla Apple, una decisione che probabilmente verrà presa da un gruppo guidato dalla Casa Bianca.

Le persone che hanno aiutato il governo americano provengono dal mondo degli hacker e da ricercatori sulla sicurezza che traggono profitto dalla scoperta di difetti contenuti nei software o nei sistemi delle società.

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