Londra dice "no" a estradizione in Usa dei "Beatles dell'Isis"

Le autorità britanniche hanno sospeso l’iter per l’estradizione negli Stati Uniti dei terroristi denominati “i Beatles dell’Isis”. La causa dello stallo sarebbe il fatto che questi ultimi rischiano di essere condannati a morte dalla giustizia Usa

Londra dice "no" a estradizione in Usa dei "Beatles dell'Isis"

"I Beatles dell’Isis” non verranno estradati negli Stati Uniti. Il Governo di Londra ha infatti sospeso l’iter per la consegna alle autorità americane dei due cittadini britannici accusati di avere commesso orrendi crimini in nome dello Stato islamico. Secondo l’Esecutivo di Sua Maestà, Washington non avrebbe offerto garanzie sufficienti circa la volontà di non giustiziare i due terroristi.

Alexanda Kotey e El Shafee Elsheikh, tagliagole soprannominati "i Beatles dell’Isis”, sono attualmente detenuti in Siria, sotto la sorveglianza delle Syrian Democratic Forces. Costoro sono accusati di avere decapitato ostaggi occidentali per conto dello Stato islamico e di avere partecipato alla pianificazione di diversi attentati verificatisi in Europa negli ultimi quattro anni. Lo scorso gennaio, gli Stati Uniti, attribuendo a Kotey e Elsheikh l’uccisione di cittadini americani, hanno inviato al Governo di Londra una richiesta di estradizione. Boris Johnson, all’epoca Ministro degli Esteri di Sua Maestà, aveva dato parere favorevole alla consegna dei due terroristi alla giustizia Usa. Tuttavia, le dimissioni dello stesso Johnson e il successivo rimpasto di Governo deciso dalla premier May avrebbero determinato un mutamento di opinione da parte di Londra circa la sorte dei detenuti.

Sajid Javid, Ministro dell’Interno britannico, ha infatti recentemente sospeso l’iter per l’estradizione negli Stati Uniti dei “Beatles dell’Isis”. Andando contro il parere favorevole espresso in precedenza da Johnson, Javid ha avanzato numerosi rilievi nei confronti delle autorità di Washington, accusandole di non avere esplicitamente assicurato che i due cittadini britannici non andranno incontro alla pena capitale. Il Ministro, in una lettera indirizzata a Jeff Sessions, Segretario statunitense alla Giustizia, ha motivato la scelta di interrompere la collaborazione con il Governo Usa evidenziando gli obblighi assunti dal Regno Unito in seno al Consiglio d’Europa: “La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali stabilisce il divieto di sottoporre qualsiasi individuo a torture e alla pena di morte. Il Regno Unito ha sottoscritto tale documento e, di conseguenza, gli obblighi sanciti nella Convenzione costringono il Governo che io rappresento a sospendere l’iter per l’estradizione dei due terroristi detenuti in Siria. Finora, non abbiamo ricevuto dalle autorità americane rassicurazioni sufficienti circa la salvaguardia dell’incolumità di Kotey e Elsheikh. Essi, se saranno processati negli Stati Uniti, rischiano di essere condannati alla pena di morte. L’adempimento di quanto prescritto nella Convenzione impedisce al Regno Unito di consegnare tali detenuti alla giustizia statunitense.”

Un’altra giustificazione fornita da Javid alla mancata collaborazione con il Governo Usa attiene al ricorso presentato dai legali dei “Beatles dell’Isis” contro la richiesta di estradizione avanzata da Washington al Governo britannico. “Da quanto mi risulta,” prosegue la lettera indirizzata dal Ministro di Sua Maestà a Jeff Sessions, “gli avvocati dei detenuti hanno presentato ricorso davanti a una Corte inglese contro la richiesta fattaci dalle autorità americane.

L’avvio di un procedimento giudiziario sulla sorte di Kotey e Elsheikh rappresenta un impedimento ulteriore alla consegna di questi ultimi ai funzionari di Washington.” Per il momento, la Casa Bianca non ha rilasciato commenti ufficiali sulla vicenda.

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