La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, tira dritto. L'Ue mantiene la sua linea dell'intransigenza nei confronti della Russia e così Bruxelles è pronta a un nuovo giro di vite nei confronti del Cremlino. "La Russia ha intensificato l'invasione dell'Ucraina a un nuovo livello. E siamo determinati a far pagare al Cremlino il prezzo di questa ulteriore escalation. Oggi proponiamo un nuovo pacchetto di sanzioni pungenti contro la Russia" ha detto von der Leyen.
Le ultime mosse di Vladimir Putin in Ucraina, dai referendum per annettere le regioni occupate alle minacce nucleari, conducono quindi all'ennesimo pacchetto di sanzioni contro la Federazione Russa, l'ottavo dall'inizio dell'invasione. Queste nuove sanzioni, che saranno poi approvate dal Consiglio europeo, ampliano la platea dei sanzionati comprendendo, come spiegato dall'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, "le autorità prorusse di Donetsk e Luhansk", persone "che hanno facilitato l'organizzazione dei referendum nei quattro territori occupati dell'Ucraina", persone della Difesa russa, coloro che "sostengono le forze armate russe", anche semplicemente dando assistenza, rifornimenti o alloggio ai riservisti mobilitati dopo l'annucnio di Putin.
Come spiegato dall'Alto rappresentante dell'Unione europea, saranno colpiti anche coloro che agevolano la "disinformazione russa", non necessariamente di cittadinanza russa, ma anche coloro che in qualche modo hanno reso possibile e rendono possibile per Mosca raggirare le sanzioni imposte da tutto l'Occidente. Non sarà inoltre più possibile per i cittadini dell'Unione europea far parte dei consigli di amministrazione delle aziende "di proprietà statale" del Cremlino.
Colpito nuovamente anche il commercio con la Federazione. Secondo le autorità dell'Unione europea, saranno infatti decisi nuovi bandi alle importazioni di prodotti russi ma sarà anche ampliata la quantità di beni che non potranno più essere esportati nel Paese fino alla fine delle sanzioni.
La presidente della Commissione europea in questo senso è stata abbastanza esplicita: l'obiettivo di Bruxelles, spiega, è quello di "privare il complesso militare del Cremlino di tecnologie fondamentali", minando pertanto la possibilità di alimentare l'industria bellica in un momento essenziale della guerra in Ucraina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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