È bastato che si spogliassero sulla montagna sacra perché si scatenasse un terremoto. È questo l'accusa rivolta in Malesia a un gruppo di turisti inglesi, che dopo avere scalato il Monte Kinabalu si erano scattati una fotografia in mutande. Non proprio nudi, ma comunque troppo perché gli abitanti del luogo non si offendessero.
Al centro della diatriba c'è la sacralità del massiccio. Gli indigeni della tribù Kadazan Dusun pensano che sia su quel monte che abitano gli spiriti dei loro antenati. La scalata non è proibita, ma agli alpinisti è richiesto di rispettare la sacralità del luogo dove si trovano.
Una particolarità a cui i turisti non devono vere prestato molto attenzione. In cinque sono stati fermati e interrogati, accusati di comportamenti contro la morale pubblica che potrebbero costargli fino a tre mesi di carcere in Malesia.
Tra i turisti bloccati c'è anche Eleanor Hawkins, una 23enne laureata in ingegneria aeronautica originaria di Derby, bloccata mentre stava per imbarcarsi dall'aeroporto Tawau del Borneo, diretta a Kuala Lumpur. Il padre ha chiesto la sua liberazione oggi, dichiarando che "sa di avere fatto qualcosa di stupido e poco rispettoso".
La bravata dei dieci turisti ha causato una valanga di commenti in Malesia. C'è persino chi, come il vice primo ministro Joseph Pairin Kitingan, ha accusato gli stranieri di avere causato un terremoto di magnitudo 5.9 che ha ucciso diciotto scalatori la scorsa settimana. Ha annunciato un rito "per pacificare gli spiriti della montagna".
A diffondere le foto, che hanno poi scatenato la polemica sui social
network, sarebbe stato un 33enne canadese, Emil Kaminski. L'uomo avrebbe dato anche dell'idiota al ministro del Turismo malese, commentando con scarso tatto che in fondo "si trattava solo di una c*** di montagna".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.