In Marocco gli elettori avrebbero riconfermato il Partito Giustizia e Sviluppo (Pjd). È quanto emerge dai risultati (non ancora definitivi) basati sullo scrutinio del 90% dei voti e annunciati dal ministero dell'Interno di Rabat.
L'affluenza alle urne è stata piuttosto bassa: solo il 43% dei 15,7 milioni di elettori si è recato alle urne. Secondo i dati diffusi, il partito del primo ministro Abdelilah Benkirane, di ispirazione islamica e alla guida dal novembre 2011 della coalizione al governo, ha conquistato 125 seggi su 395. La formazione rivale più accreditata, il Partito Autenticità e Modernità (Pam) che ha vinto le elezioni locali nel 2015 ed è ritenuto vicino a re Mohammed VI, ha ottenuto 102 seggi, mentre i conservatori di Istiqlal (Indipendenza - Pi), la formazione politica più longeva della monarchia, si sono fermati a 46.
Tra gli altri partiti, sono riusciti a entrare in Parlamento anche gli indipendenti dell'Rni e il Movimento Popolare (Mp), rispettivamente con 30 e 21 seggi. Il responso delle urne rende necessaria la formazione di una coalizione di governo.
Le reazioni dei politici
"È un giorno di gioia e una vittoria per la democrazia", ha dichiarato Benkirane, che è anche segretario generale del Pjd, presentandosi davanti ai suoi sostenitori dopo l'annuncio dei risultati. "Il popolo marocchino ha premiato il Pjd per il lavoro che abbiamo fatto nel nostro precedente mandato", ha aggiunto il premier, il quale aveva annunciato che avrebbe lasciato la politica se il suo partito fosse uscito sconfitto.
Il portavoce del Pam, Khaled Adnoun, si è detto soddisfatto del risultato e ha escluso qualsiasi forma di collaborazione con il Pjd, chiudendo di fatto la porta all'ipotesi di una coalizione con gli islamici.
"Siamo felici dei risultati, sebbene ci aspettassimo di conquistare più seggi. Comunque abbiamo fatto meglio stavolta che nel 2011", ha affermato Adnoun. Alle ultime elezioni il Pjd aveva ottenuto 107 seggi, Istiqlal 60 e il Pam 47.
Secondo la Costituzione in vigore in Marocco, emendata nel 2011 sulla scia delle cosiddette Primavere Arabe, il primo ministro è indicato dal partito che ha ottenuto il maggior numero di voti alle elezioni.
Alla luce dei risultati, il re Mohammed VI incaricherà con ogni probabilità il Pjd di formare una coalizione di governo per la seconda volta consecutiva. È la prima volta nella storia del regno che un partito viene confermato alla guida del governo.
Affluenza in calo
Da sottolineare, infine, il basso dato dell'affluenza. Secondo l'emittente al-Jazeera, l'astensione del Marocco è da considerare "un messaggio di sfiducia" che l'elettorato ha mandato ai partiti, che non sono in grado di mobilitare soprattutto i giovani. Molti marocchini, intervistati dalla tv di Doha, hanno espresso il loro risentimento per gli scarsi risultati raggiunti dalla coalizione al governo, evidenziando la loro sfiducia nei confronti di una classe politica giudicata incapace di risolvere i problemi del Paese.
Le principali sfide del nuovo esecutivo riguardano in particolare la situazione del sistema sanitario, l'istruzione e soprattuto la disoccupazione. Secondo la Banca Mondiale, oltre un quinto dei giovani del regno non ha un lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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