Mauritius sfida Londra: "invade" le isole contese di Chagos

Anche se la spedizione è stata pacifica, il significato dell'azione non lascia dubbi: si tratta di una vera e propria occupazione. La replica del Regno Unito: “La sovranità è nostra”

Mauritius sfida Londra: "invade" le isole contese di Chagos

Il guanto di sfida al regno Unito è stato lanciato. La piccola Repubblica di Mauritius, con un piccolo gruppo di funzionari, ha issato la bandiera rosso, blu, giallo e verde dello Stato africano sopra l'atollo di Pero Banhos, nelle isole Chagos, al centro di una lunga contesa con Londra. Ufficialmente era stata annunciata una spedizione scientifica nell’Oceano Indiano, ma il messaggio inviato all’Inghilterra è molto chiaro. Anche se l’invasione è stata pacifica, il significato dell'azione non lascia dubbi: si tratta di una vera e propria occupazione. “Stiamo compiendo l'atto simbolico di alzare la bandiera, come hanno fatto tante volte gli inglesi per stabilire le colonie. Noi, però – ha detto l'ambasciatore mauriziano alle Nazioni Unite, Jagdish Koonjul –reclamiamo ciò che è sempre stato nostro”.

Il premier della Repubblica di Mauritius, Pravind Jugnauth, ritiene l’atto compiuto del tutto legittimo e serve per ricordare quanto già affermato a livello internazionale. La Corte internazionale di giustizia ha infatti stabilito nel 2019 che la Gran Bretagna deve restituire le isole a Mauritius dopo la "separazione illegale". La sentenza è stata ampiamente sostenuta da un voto dell'assemblea generale delle Nazioni Unite e accolta favorevolmente anche dal Papa. Ma una scadenza dell'Onu per adempiere a quanto indicato è stata ignorata. E di fronte all'ultima azione prodotta dagli isolani, Londra ha ribadito la sua linea: non considera vincolanti queste disposizioni.

"Il Regno Unito non ha dubbi sulla nostra sovranità sul territorio britannico dell'Oceano Indiano – hanno commentato dall’Inghilterra – che deteniamo ininterrottamente dal 1814. Mauritius non ha mai avuto la sovranità sul territorio e il Regno Unito non riconosce la sua pretesa”. A questo punto, mon si sa ancora se la bandiera e la targa piazzata alla sua base verranno rimosse dai britannici in quello che sarebbe, stando al primo ministro di Mauritius, una "provocazione".

Sembra che però la sfida contro l'ex madrepatria sia destinata a fallire poiché in un'epoca di grandi tensioni internazionali la base di Diego Garcia resta un asset militare molto importante per gli alleati americani. Da lì si sono alzati in volo alcuni degli aerei (in particolare i B-52) che hanno bombardato l'Afghanistan e l'Iraq.

Si è detto anche che sia stata usata per interrogare i sospettati di terrorismo. Nel 2016 la concessione per la base è stata estesa a tutto il 2036 e quindi gli esuli delle Chagos dovranno attendere ancora a lungo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica