Il presidente eletto Joe Biden ha spiegato che debellare la pandemia Covid-19 è l’obiettivo principale della sua amministrazione. Per questo motivo ha nominato una task force di cui fa parte, tra gli altri, il dottor Ezekiel Emanuel, oncologo e presidente del Dipartimento di etica medica e politica sanitaria presso l’Università della Pennsylvania, che dal 1997 è presidente del Dipartimento di bioetica presso il Centro clinico del National Institutes of Health. Emanuel ha rapporti strettissimi con l'ex presidente Barack Obama: oltre a essere uno dei fautori dell'Obamacare, la riforma sanitaria voluto dall'ex presidente, è fratello di Rahm Emanuel, ex sindaco di Chicago ed ex capo di gabinetto proprio di Obama.
L'oncologo al servizio di Joe Biden: "Meglio morire entro i 75 anni"
Ma il celebre oncologo è noto anche per le sue posizioni iper-progressiste in materia di sanità. Nel 2014, il 63enne ha pubblicato su The Atlantic un articolo che fece molto scalpore intitolato "Perché spero di morire a 75 anni". Nell'articolo sostiene che la "morte è una perdita. Ci priva di esperienze e pietre miliari, del tempo trascorso con il nostro coniuge e i nostri figli. In breve, ci priva di tutte le cose che apprezziamo". Tuttavia, sostiene il celebre oncologo ora al servizio di Joe Biden, "anche vivere troppo a lungo rappresenta una perdita. Ci priva della nostra creatività e capacità di contribuire al lavoro, alla società, al mondo. Trasforma il modo in cui le persone ci vivono, si relazionano con noi e, cosa più importante, ci ricordano. Non siamo più ricordati come vibranti e impegnati, ma come deboli, inefficaci, persino patetici". Emanuel ha dunque dunque ipotizzato che "per molte ragioni, 75 anni è un'età abbastanza buona per smettere di vivere".
Secondo Emanuel, una volta superati i 75 anni, "possiamo concentrarci su un progetto come facevamo quando eravamo giovani. Man mano che andiamo avanti con l'età, pensiamo anche più lentamente. Non è solo un rallentamento mentale. Perdiamo letteralmente la nostra creatività. Ci adattiamo ai nostri limiti fisici e mentali. Le nostre aspettative si riducono. Consapevoli delle nostre capacità in diminuzione, scegliamo attività e progetti sempre più limitati, per assicurarci di poterli realizzare". Benissimo, ma c'è un piccolo particolare: Ezekiel Emanuel lavorerà nel team anti-Covid di un presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che il prossimo 20 novembre di anni ne farà 78. Quando ultimerà il suo mandato, ne avrà praticamente 82. Allora non avevano tutti i torti quelli che ritenevano che Biden fosse troppo anziano per ricoprire un ruolo delicato come il Presidente della più grande potenza mondiale?
Ecco la task force di Biden
Nella task force indicata dal team di transizione di Joe Biden troviamo inoltre anche il dottor David Kessler, professore di pediatria, epidemiologia e biostatistica presso l’Università della California, San Francisco, commissario della Food and Drug Administration degli Stati Uniti dal 1990 al 1997; il dottor Vivek Murthy, chirurgo generale e la dottoressa Marcella Nunez-Smith, professoressa associato di medicina interna, salute pubblica e management presso la Yale University e preside associato per la ricerca sull’equità sanitaria presso la scuola di medicina di Yale specializzata in assistenza sanitaria per le popolazioni emarginate.
Tra gli altri che vi faranno parte, anche Rick Bright, immunologo, virologo, espulso da capo della Biomedical Advanced Research and Development Authority dopo aver criticato la risposta del governo federale al coronavirus sotto il presidente
Donald Trump e la dottoressa Luciana Borio, vicepresidente del personale tecnico presso la società di investimenti strategici In-Q-Tel che fino all’anno scorso era una specialista in biodefense del Consiglio di sicurezza nazionale.
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