Ora le attenzioni del governo italiano si appuntano sull'Algeria. Il ministro dell'Interno Marco Minniti ha incontrato ieri il suo omologo algerino Noureddine Bedoui, con cui ha discusso una serie di questioni cruciali su temi strategici come l'immigrazione, la lotta al terrorismo e lo sviluppo.
Il titolare del Viminale ha sottolineato le "eccellenti" relazioni che esistono da tempo fra Roma e Algeri, ribadendo la gratitudine italiana per l'impegno profuso dall'Algeria contro il terrorismo: "Se in un periodo molto difficile l'Algeria non avesse contrastato gli estremisti la storia del Mediterraneo probabilmente sarebbe stata ben diverso", ha ricordato il ministro.
All'ordine del giorno, in vista di un nuovo accordo che probabilmente potrebbe essere firmato già a ottobre, c'è innanzitutto la questione delle migrazioni. Da anni, infatti, diverse centinaia di migranti ogni anno partono dalle coste dell'Algeria orientale per raggiungere la Sardegna meridionale a bordo di piccoli barchini. Certo si tratta di numeri non paragonabili a quelli della migrazione di massa che interessa il Canale di Sicilia, ma con il drastico calo della partenze dalla Libia le spiagge algerine potrebbero trasformarsi in un nuovo hub per i trafficanti. Un rischio che al Viminale hanno ben presente e che sono decisi a prevenire prima che la situazione sfugga di mano.
Il rilancio di una nuova intesa con Algeri, peraltro, si inserisce in una più ampia strategia di accordi che Minniti sta cercando di stipulare con i governanti di diversi Paesi dell'Africa settentrionale e subsahariana. Oltre all'accordo con il governo tripolino di Al Serraj per fermare il traffico di uomini, il ministro dell'Interno ha visitato anche la Tunisia a luglio di quest'anno e ha coordinato gli sforzi europei per raggiungere un'intesa anche con Ciad e Niger.
Ora l'ultimo tassello di questo mosaico potrebbe essere il raggiungimento di un'intesa rafforzata con Algeri, che bloccherebbe definitivamente le migrazioni verso il nostro Paese.
L'unico nodo da sciogliere rimarrebbe dunque quello egiziano: ma anche con il Cairo il nostro governo sta intraprendendo passi significativi per superare, pur tra le polemiche, l'impasse del caso Regeni e riallacciare relazioni normali che consentano al nostro Paese di tornare protagonista della geopolitica del Mediterraneo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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