A Mosca si ritrovano i nostalgici del comunismo cento anni dopo la rivoluzione d'ottobre

C'è anche una folta delegazione italiana alle celebrazioni di Mosca per i cento anni della rivoluzione bolscevica, che portò al potere i comunisti e aprì la strada alla nascita dell'Unione sovietica. Dal 2005 in Russia non è più festa nazionale

Foto d'archivio/ Wikimedia
Foto d'archivio/ Wikimedia

Non sono pochi i comunisti italiani che hanno raggiunto Mosca per i cento anni della rivoluzione bolscevica. Una ricorrenza che, a ben vedere, interessa più gli stranieri che i russi stessi. Oltre cento, infatti, sono le delegazioni straniere di partiti comunisti, giunti da tutto il mondo (si calcola da almeno 80 Paesi) per il 7 novembre. Presenti, in pompa magna, i nostalgici della falce e martello, da Cuba al Vietnam, dalla Cina alla Corea del Nord. E persino dall'Italia. Con Marco Rizzo in prima fila. La delegazione italiana del Partito comunista prenderà parte alle celebrazioni, che si concluderanno con una grande sfilata sulla Piazza Rossa. Dal'Italia anche Maurizio Acerbo e Marco Consolo, segretario di Rifondazione comunista il primo e responsabile Esteri il secondo.

In Russia il 7 novembre non è più festa nazionale: dal 2005 è stata sostituito con la festa dell'Unità nazionale del 4 novembre, in memoria della cacciata dei polacchi da Mosca avvenuta nel 1612. "Anche se gli storici non confermano la realtà di tali eventi, la cosa importante era rimuovere l’aurea simbolica intorno alla ricorrenza", spiega il direttore del Centro demoscopico Levada, Lev Gudkov, secondo il quale il presidente Putin ha operato uno svuotamento di significato dell’anniversario della Rivoluzione d’ottobre, necessario per legittimare l’idea di potere in Russia "non più rivoluzionario e comunista, ma nazionalista e imperialista". Il Cremlino dunque ha voluto eliminare la rivoluzione bolscevica dalle feste del calendario laico, preferendo ricordare il giorno della vittoria sul nazismo, che si celebra il 9 maggio. A questa scelta ha fatto seguito un'enorme scia di polemiche sulla riabilitazione di Stalin, fautore di quella vittoria, anche se inizialmente alleato di Hitler.

I comunisti se ne infischiano

delle scelte ufficiali della nuova Russia e continuano a voler festeggiare la "rivoluzione socialista d’ottobre". Dopo la marcia la celebrazione culminerà con un concerto in Piazza della Rivoluzione, a due passi dal Cremlino.

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