"La Finlandia deve presentare domanda di adesione alla Nato con urgenza". Il presidente finlandese, Sauli Niinisto, e la premier, Sanna Marin, hanno annunciato il loro sostegno all'adesione del Paese all’Alleanza Atlantica, avviando un processo che culminerà nel nono allargamento della Nato dalla sua fondazione avvenuta nel 1949. La decisione definitiva verrà annunciata domenica.
La mossa di Helsinki
La nota diffusa dai leader finlandesi è emblematica. Al suo interno si legge che durante la primavera si è svolta un’importante discussione sulla possibile adesione della Finlandia alla Nato. "È stato necessario del tempo per la formazione di una posizione interna sia in Parlamento che nella società nel suo insieme. È stato necessario del tempo per stretti contatti internazionali sia con la Nato che con i suoi Paesi membri, nonché con la Svezia", prosegue il documento, spiegando che Helsinki ha voluto dare al dibattito tutto lo spazio di cui aveva bisogno. "Ora che si avvicina il momento del processo decisionale, esprimiamo anche le nostre posizioni comuni per informare i gruppi e partiti parlamentari", riporta la stessa nota.
Il messaggio di Niinisto e Marin diventa ancora più chiaro nella sua parte finale. L’adesione alla Nato, infatti, rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia e l'intera alleanza di difesa. "Ci auguriamo che i passi nazionali ancora necessari per raggiungere questa soluzione vengano presi rapidamente nei prossimi giorni", si legge nel comunicato.
L’imprevedibilità di Mosca
La ragione principale che ha spinto la Finlandia ad arroccarsi su questa posizione è l’imprevedibilità della Russia. "Il comportamento imprevedibile della Russia è un problema enorme. La Russia è pronta a eseguire delle operazioni che sono ad alto rischio anche per noi e che porteranno anche da noi un elevato numero di vittime", ha dichiarato il ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, in audizione alla commissione Affari Esteri del Parlamento europeo.
"Inoltre la possibilità di dispiegare forze e portare alle frontiere 100 mila soldati e poi in terzo luogo in Russia si parla dell'uso di armi non convenzionali, come chimiche e nucleari, anche se è vietato dagli accordi nazionali", ha aggiunto. "Per di più, le regole della guerra non vengono rispettate dalla Russia, abbiamo visto molti casi dove crimini di guerra sono stati perpetrati o dove la convenzione di Ginevra è stata violata. Ed è molto importante che si indaghi su questi casi", ha evidenziato il ministro finlandese.
Effetti e conseguenze
"Siamo convinti che la Finlandia porterà un valore aggiunto alla Nato. Abbiamo 280 mila soldati operativi, abbiamo una riserva di 900 mila soldati. Abbiamo una flotta che siamo pronti a sostituire con sei F35 ordinati di recente", ha aggiunto lo stesso Haavisto.
In seguito ad un’ipotetica fumata bianca, la Finlandia raddoppierà la lunghezza dei confini della Nato con la Russia. L'esercito finlandese, inoltre, risulta essere compatibile con l’Alleanza Atlantica, ha una forza in tempo di guerra di 280.000 uomini e può contare su 900.000 riservisti, oltre ad alcune delle più sofisticate capacità di intelligence e cyber in Europa.
La risposta di Mosca
L'espansione e l'avvicinamento della Nato ai confini della Russia non rende il continente eurasiatico più stabile e sicuro, l'ingresso della Finlandia nell'Alleanza minaccia sicuramente la sicurezza di Mosca. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un briefing.
Alla domanda se fossero stati presi in considerazione i rischi
che i Paesi vicini potessero aderire alla Nato come reazione alla "operazione militare speciale" della Russia in Ucraina, Peskov ha risposto che "viene sempre considerata e analizzata una varietà di opzioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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