Le teorie sulle modalità di formazione della Luna si sono moltiplicate nel corso degli anni. La maggior parte di quelle formulate di recente, tuttavia, pare convergere sul fatto che il nostro satellite sia il risultato dell'impatto tra la Terra stessa e un pianeta chiamato "Theia", presumibilmente di dimensioni simili a Marte.
Formazione in poche ore
A non aver trovato una linea comune tra gli studiosi, specie per il fatto che mancasse il conforto del risultato delle simulazioni scientifiche, è stato il problema delle modalità con cui sia avvenuta tale formazione. L'ipotesi più diffusa sosteneva che il nostro satellite si fosse originato dai detriti della collisione tra i due pianeti, i quali avrebbero impiegato mesi o anni per fondersi insieme in orbita. Stando ai recenti risultati forniti da una nuova simulazione ad altissima risoluzione, invece, sarebbero state sufficienti solo poche ore dopo l'impatto.
"Questo apre una gamma completamente nuova di possibili punti di partenza per comprendere l'evoluzione della Luna", ha affermato Jacob Kegerreis, ricercatore post-dottorato presso l'Ames Research Center della NASA nella Silicon Valley in California, nonché autore principale del documento relativo a questi risultati pubblicato sul The Astrophysical Journal Letters . "Siamo entrati nel progetto non sapendo esattamente quali sarebbero stati i risultati di queste simulazioni ad alta risoluzione. Quindi, oltre alla grande rivelazione che le risoluzioni standard possono dare risposte fuorvianti", ha aggiunto, "è stato ancora più eccitante constatare che i nuovi risultati indicassero la rapida formazione in orbita di un satellite con le caratteristiche della Luna".
Le altre prove
Comprendere le origini della Luna significa in concreto essere a conoscenza di tutte le caratteristiche che la contraddistinguono, dalla massa all'orbita, fino ad arrivare alla perfetta definizione dei materiali che la compongono. Proprio a questo proposito, da sempre aveva colpito l'immaginario degli studiosi il fatto che essi fossero in gran parte sovrapponibili a quelli che si ritrovano sul nostro pianeta. Gli scienziati sono in grado di effettuare delle teorie ricercando l'impronta isotopica dei materiali, un indizio chimico prezioso sulle modalità e il presunto luogo di formazione di un materiale naturale. Ebbene, i campioni lunari fino ad ora analizzati hanno documentato impronte isotopiche molto simili a quelle rilevate sui materiali terrestri (oltre il 60%), distanti da quelle individuate su rocce provenienti da Marte o da altre parti del sistema solare. Ecco il motivo per cui è presumibile che la maggior parte dei materiali che compongono la Luna possano avere un'origine terrestre.
Ciò potrebbe significare o che nella formazione del nostro satellite il materiale "messo a disposizione" da Theia dopo la collisione fosse scarso, o che tale pianeta fosse composto da materiali isotopicamente affini a quelli della Terra, un'ipotesi che gli scienziati ritengono tuttavia poco probabile.
La teoria della formazione immediata della Luna potrebbe fornire una serie di risposte anche sulle caratteristiche della sua orbita inclinata e della "crosta sottile". Tuttavia per avere una conferma ulteriore all'ipotesi sarebbe necessario essere in possesso di un più nutrito gruppo di campioni lunari, con rocce provenienti da altre zone e, soprattutto, dal sottosuolo.
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