Obama chiede guerra al Congresso. Baghdad: "Niente truppe di terra"

Gli iracheni contrari a forze militari straniere contro l'Isis. Amman: "Noi siamo pronti"

Ibrahim Al-Jaafari, ministro degli Esteri iracheno
Ibrahim Al-Jaafari, ministro degli Esteri iracheno

Un mandato di tre anni, ma per ora nessuna invasione di terra. C'è questo nella richiesta che la Casa Bianca ha avanzato al Congresso degli Stati Uniti, domandando poteri di guerra per continuare l'azione di contrasto al sedicente Stato islamico, tramite una risoluzione che Obama vorrebbe il più possibile bipartisan.

Un dispiegamento di mezzi aerei, di addestratori e la fornitura di equipaggiamenti per le truppe irachene, che continuerebbe a fare a mano di quei boots on the ground che da lungo tempo sono uno dei grandi "no" della politica estera del presidente americano.

Un punto che, peraltro, è condiviso anche da Baghdad. Il ministro degli Esteri iracheno, Ibrahim al-Jaafari, ha chiarito alla collega australiana Julie Bishop che non ha mai chiesto l'invio di truppe di terra e che la richiesta di intervento internazionale ha delle "linee guida" molto precise.

Punti che parlano di un sostegno da parte dell'aviazione, di addestramento e condivisione di intelligence, ma non di una presenza diretta di militari stranieri. "Siamo all'inizio di una grande guerra e la situazione potrebbe cambiare", ha chiarito Jaafari, ma per ora di fare entrare truppe regolari stranieri in Iraq non se ne parla.

Questo anche perché il ministro degli Esteri è convinto delle possibilità dell'esercito iracheno. Se a giugno, di fronte all'avanzata degli uomini del sedicente Califfo, i ranghi delle truppe di Baghdad si erano sciolti come neve al sole, oggi il ministro degli Esteri sottolinea che stanno avanzando ai danni dell'Isis.

Se il punto di vista degli iracheni dovesse cambiare, c'è chi è pronto a dare assistenza.

La Giordania di re Abdallah, per esempio, il cui ministro della Difesa ha già detto ad al-Arabiya di essere "pronto a offrire tutti i mezzi militari a sua disposizione per combattere lo Stato islamico" e che ci sarà di certo "un coordinamento ad alto livello".

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