La Russia non è più una minaccia per l'America guidata da Donald Trump, e il Pentagono la cancella dalla lista delle "priorità" per la difesa. Un bel assist a Putin o solo una dimenticanza? Il rispetto che c'è tra i due presidenti fa pensare però alla prima alternativa
La mossa di Trump
Un documento del transition team di Donald Trump, è stato inviato da Brian McKeon, sottosegretario alla Difesa facente funzioni, ai dipendenti del proprio ufficio. In questo documento non è menzionata Mosca tra le preoccupazioni del presidente-eletto. Inoltre a questa "scelta" indica invece altre materie su cui impostare il lavoro del Pentagono. La lista è comporta un bella mole di Natale e comporta una strategia per "la sconfitta dell'Isis"; l'eliminazione dei tetti di spesa per la difesa; lo sviluppo di una strategia per la cybersicurezza, e una "maggiore efficienza" nel lavoro degli uffici.
Il memo, pubblicato in esclusiva da Foreign Policy, è datato 1 dicembre ed è stato trasmesso a McKeon da Mira Ricardel, ex funzionario dell'amministrazione Bush e alla guida della squadra che gestisce il passaggio di consegne dall'amministrazione Obama a quella di Trump, che si insedierà i
prossimo 20 gennaio. Nel memo si fa cenno anche alla Cina e alla Corea del nord, oggetto di diversi "briefing" del transition team, ma non fa alcuna menzione della Russia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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