Il partito della Merkel apre all'ipotesi di un cancelliere musulmano

I nazionalisti di AfD hanno subito accusato la forza politica di maggioranza di incoraggiare e di volere portare a compimento l’“islamizzazione della Germania”

Il partito della Merkel apre all'ipotesi di un cancelliere musulmano

In Germania sono in questi giorni esplose feroci polemiche causate dall’apertura della Cdu a un “futuro cancelliere musulmano”.

Il partito di Angela Merkel ha espresso, attraverso il proprio capogruppo al Bundestag, “pieno sostegno” alla prospettiva di un capo del governo aderente al credo islamico. Ralph Brinkhaus, presidente dei deputati cristiano-democratici, ha infatti dichiarato, durante una recente intervista concessa alla rivista Idea, che la forza politica in questione considererebbe un evento “assolutamente auspicabile” la nomina di un musulmano alla guida del Paese.

Ad avviso di Brinkhaus, l’ascesa di un maomettano al vertice delle istituzioni sarebbe una svolta politica rappresentativa del carattere sempre più multiculturale della società tedesca nonché una “vittoria” per tutte le minoranze etniche stanziate in Germania che, per tanti anni, hanno dovuto fronteggiare la diffidenza e l’ostilità della popolazione autoctona. Il capogruppo Cdu, sempre durante l’intervista in questione, si è anche azzardato a indicare l’anno in cui il Paese sarà governato da un cancelliere di fede islamica: il “2030”.

Le dichiarazioni rilasciate a Idea da Brinkhaus, espressione a suo dire della “linea politica ufficiale” della nuova leadership cristiano-democratica, hanno subito infiammato il dibattito parlamentare tedesco. L’apertura del partito della Merkel all’ipotesi di un capo del governo di credo musulmano ha infatti provocato l’indignata reazione dei nazionalisti di AfD, i quali hanno accusato la forza politica di maggioranza di incoraggiare e di volere portare a compimento l’“islamizzazione della Germania”.

Le parole di Brinkhaus non sono state, per il momento, pubblicamente avallate né dalla dirigenza del suo stesso partito né dai socialdemocratici, attualmente alleati di governo della Cdu.

Sia Annegret Kramp-Karrenbauer, segretario della forza politica cristiano-democratica, sia Andrea Nahles, presidente Spd, hanno infatti reagito alle esternazioni incriminate trincerandosi, a detta dei media nazionali, dietro un “imbarazzato silenzio”. Neanche Angela Merkel ha rilasciato commenti ufficiali sulle affermazioni di Brinkhaus.

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