Penny Mordaunt sembra avere tutte le carte in regola per poter succedere a Boris Johnson alla guida del partito Tory e diventare il prossimo Primo ministro del Regno Unito. 49 anni, laureata in filosofia, già Ministro per le pari opportunità e alla Difesa, dal settembre 2021 è ministro di Stato per le Politiche Commerciali del governo Johnson. Il condizionale è d'obbligo perché da quando ha annunciato la sua candidatura alla guida del partito conservatore, è finita nel tritacarne della correttezza politica, mettendoci parecchio del suo. Ancora una volta a tenere banco sono le sue dichiarazioni sui diritti transgender e la sua - forse voluta - ambiguità sull'argomento che non è affatto piaciuta né ai colleghi di partito, né alle associazioni transgender, che l'hanno duramente criticata.
L'inversione a U di Mordaunt sui diritti transgender
Nel 2018 l'allora ministro delle donne e delle pari opportunità fece non poco discutere quando disse ai parlamentari che "gli uomini trans sono uomini, le donne trans sono donne" in occasione del lancio di una consultazione sulla riforma della legge sul riconoscimento di genere. Nel luglio 2022, poco prima di lanciare la sua candidatura alla guida del partito conservatore, è tornata sull'argomento, cambiando decisamente posizione e affermando: "Sono biologicamente una donna. Se ho mi sono sottoposta a una isterectomia o una mastectomia, sono ancora una donna. E sono legalmente una donna. Alcune persone nate uomini e che hanno subito il processo di riconoscimento del genere sono anche legalmente femmine. Ciò non significa che siano donne biologiche, come me", riaffermando il concetto - caro anche a J.K. Rowling e alle femministe "Terf" - della superiorità della realtà biologica rispetto al genere.
Dichiarazioni che hanno naturalmente innescato un vero e proprio vespaio di polemiche. Benjamin Cohen, amministratore delegato del quotidiano Lgbt PinkNews, ha descritto la sua posizione come "confusa". Qualunque sia la sua posizione attuale, ha detto, "non riesco proprio a conciliare ciò che le ho sentito dire nell'ultima settimana con la persona che conosco da oltre un decennio come sostenitrice e alleata della nostra comunità". Di conseguenza, riporta il Telegraph, un insider del governo spiega che è "chiaro che se non sta mentendo, sta cercando di riscrivere la storia" adottando una linea più dura sul tema dei diritti transgender per fare appello alle masse Tory più ampie e ottenere più voti. Nel replicare ai suoi avversari, Mordaunt ha definito "diffamazioni" le parole dell'ex leader del Partito conservatore Iain Duncan Smith che ha messo in dubbio che l'attuale sottosegretaria al Commercio britannica abbia abbastanza esperienza per essere primo ministro stampa. Mordaunt afferma inoltre di non aver mai sostenuto l'autoidentificazione nel procedimento per il cambio di sesso come invece scritto dal quotidiano The Times.
Quando difendeva i diritti Lgbt
Un cambio di idee dettato dall'opportunismo? Sembra essere la risposta più semplice ma forse anche quella più vicina alla realtà. La sua storia politica, infatti, parla chiaro e la dipinge come una convinta sostenitrice delle istanze arcobaleno. Nell'agosto 2017, quando era un sottosegretario all'interno del Dipartimento per il lavoro e le pensioni, scrisse all'allora presidente Donald Trump esortandolo a revocare il divieto alle persone transgender che prestavano servizio nell'esercito degli Stati Uniti.
Nel 2018, inoltre, quando era ministro per le donne e le pari opportunità sotto Theresa May, ha proposto una riforma del Gender Recognition Act (GRA) alla Camera dei Comuni, che avrebbe autorizzato l'auto-identificazione di genere a prescindere da un parere medico, anche se come accennato poc'anzi lei ha smentito di aver assunto questa posizione. Rimane il fatto che lo stesso anno ha tenuto un discorso appassionato ai parlamentari dicendo che le persone transgender devono affrontare "discriminazione e bigottismo molto simili a quello che gli uomini gay hanno dovuto affrontare negli anni '80".
Posizioni evidentemente inconciliabili con la maggioranza dell'elettorato Tory, a cui Mordanunt ha deciso di rivolgersi stravolgendo le sue idee in tema di diritti Lgbtq. Quanto questo cambio repentino sia più o meno credibile e sincero, lo decideranno i sostenitori del partito, mentre gli avversari hanno gioco facile nel criticarla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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