Proteste nella piazza del centro vecchio di Praga, dove migliaia di cittadini cechi si sono radunati per chiedere a gran voce le dimissioni del primo ministro Andrej Babiš. Il leader del partito di centro-destra "Azione dei Cittadini Insoddisfatti" è accusato insieme a moglie e figli di uso illecito di fondi europei che sarebbero stati destinati a un’azienda di famiglia circa dieci anni fa.
La polizia ha reso noto che al momento non sussistono prove per incriminare il premier, ma le proteste proseguono ormai da alcuni giorni e coincidono con le celebrazioni per il 29esimo anniversario della cosiddetta Rivoluzione di velluto che a fine 1989 rovesciò pacificamente il regime comunista cecoslovacco.
Attualmente le manifestazioni restano concentrate nel centro di Praga, dove la gente chiede a gran voce le dimissioni del premier. Ad appesantire il clima è la notizia secondo cui il figlio Andrej junior - che Babiš avrebbe precedentemente definito “schizofrenico” - si trova ora in Crimea dove sarebbe stato portato da un collaboratore russo del padre per impedire il corretto svolgimento delle indagini sulla presunta truffa.
L’opposizione ha chiesto al Parlamento una mozione di sfiducia che dovrebbe avere luogo il 23 novembre.
Il presidente del Paese, Miloš Zeman, ha tuttavia espresso solidarietà al premier e al suo governo, sorretto anche grazie all'alleanza coi socialdemocratici.Commentando la notizia dell’attacco subito dai media e delle proteste di piazza di questi giorni, il premier miliardario ha dichiarato che “lo scopo di tutto questo è quello di distruggermi”.
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