Proposta in Germania: "Gli immigrati parlino tedesco anche in casa"

Gli alleati della Merkel: "Sei straniero? Devi parlare comunque tedesco, a casa e nei luoghi pubblici"

Proposta in Germania: "Gli immigrati parlino tedesco anche in casa"

Sei straniero? Devi parlare comunque tedesco, a casa e nei luoghi pubblici. La Csu bavarese ha clamorosamente sbagliato il tiro. La proposta lanciata nei giorni scorsi dagli alleati di Angela Merkel ha sollevato un mare di polemiche in Germania, oltre all'indignazione di un'associazione turca che ha bollato l’iniziativa come "assurda". Lo era al punto che è bastato il fine settimana a far ritirare la bozza, che circolava fra i cristiano-sociali in vista del congresso di partito di fine settimana.

La Germania è ormai secondo paese d’immigrazione dopo gli Stati Uniti. Almeno 400mila gli stranieri presenti. E l'idea che si potesse imporre all’improvviso il tedesco anche in casa è stata travolta dalle critiche fino a un'esternazione della cancelliera che, in serata, a Colonia ha detto: "Una buona conoscenza del tedesco fa parte dell’integrazione, ma è un vantaggio quando i bambini possono crescere bilingue". E dunque "no", l’obbligo linguistico della Csu non fa parte del programma di governo. Non è la politica a dire in che lingua si debba parlare, aveva del resto liquidato la questione il partito precedentemente. Mentre l’Spd ha parlato di "proposta esilarante", naturalmente stroncandola.

"Ognuno deve parlare come vuole a casa sua", ha detto oggi il vice del partito promotore, Peter Gauweiler, uno dei falchi che hanno attaccato la Bce e il meccanismo di stabilità europea Esm davanti alla Corte costituzionale di Karlsruhe, in passato. L’idea di bandire nei fatti il turco, l’italiano o l’inglese dalle case degli immigrati è sembrata un eccesso difficilmente sostenibile pure a lui. E il capogruppo regionale ha ammesso come l’iniziativa fosse ancora acerba: "Dobbiamo lavorare meglio alla formulazione, l’esortazione a parlare tedesco non deve essere sentita come un obbligo ma come uno stimolo".

Mentre la Csu studia come riproporre la cosa, dopo questo imbarazzante passo falso, resta un elemento di osservazione: la presenza di Alternative fuer Deutschland, il partito degli economisti antieuro che raccoglie la simpatia degli estremisti di destra sollecitando gli egoismi nazionali in Germania, induce i conservatori a un riposizionamento. Era prevedibile, e sta accadendo.

E anche se la cancelliera gode tuttora di un consenso strepitoso, l’Unione (Cdu-Csu) è dato, grazie a lei, fra il 40 e il 41%. Tanto che il rischio che anche la Cdu di Frau Merkel ceda alla tentazione di rimodulare i toni, spostandosi talvolta a destra, per tenersi stretti i consensi, esiste. Non sempre assecondandola si va lontano.

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