Rajoy è determinato: "Riformare Costituzione? Ci dicano come"

Il premier spagnolo mette in chiaro che non si può rompere la sovranità nazionale

Mariano Rajoy al comizio del Partito popolare della Catalogna (PPC) a Barcellona
Mariano Rajoy al comizio del Partito popolare della Catalogna (PPC) a Barcellona

C'è tanta determinazione, ma anche una lieve apertura nelle parole del premier spagnolo Mariano Rajoy, che in un'intervista a Repubblica (paywall) si esprime sugli ultimi sviluppi della questione catalana, sostenendo che "ora regna una maggiore tranquillità" con il potere "nelle mani del governo spagnolo", con le autorità locali destituite dopo la dichiarazioni unilaterale d'indipendenza.

"Sono certo che dopo le elezioni inizierà una fase di normalità", sostiene Rajoy, che metter però in chiaro come il numero di soluzioni possibili sia estremamente limitato. "Soltanto una: il rispetto della Costituzione". E se non esclude che il testo stilato nel 1978 possa essere rivisto - "È stata riformata in due occasioni con l'appoggio del mio partito" - però dice anche che "nessuno finora ha indicato chiaramente quale sarebbe l'oggetto di questa riforma, quindi sono vane parole".

Sottolineando come l'Unione Europea abbia tenuto una posizione "esemplare", schierandosi fin da subito con Madrid. "In Catalogna godono di un autogoverno autonomo elevatissimo", ribadisce Rajoy, che però assicura: "Non sono disposto a rompere la sovranità nazionale".

E sul futuro le idee del premier spagnolo

sono altrettanto chiare. "Questa storia ha creato polarizzazioni e divisioni profonde. Ora dobbiamo agire insieme per cicatrizzare queste ferite e fare in modo che non accada più niente del genere in futuro".

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