Il rapper americano va in pellegrinaggio sulla tomba di Pablo Escobar, insorge la Colombia. Ha sollevato un’ondata di indignazione il gesto di Wiz Khalifa che, durante il tour in America Latina, s’è concesso una pausa fra gli impegni lavorativi e se n'è andato a posare un mazzo di fiori e uno spinello sulla lapide del narcotrafficante. Davanti a cui, poi, avrebbe anche fumato marijuana.
Khalifa ha pubblicato sui social le foto del “tour” sulle tracce di Pablo Escobar e, tra le altre cose, ha pubblicato anche una foto che lo ritrae davanti all'iconico complesso residenziale del Monaco dove aveva vissuto il “patron” con la sua famiglia fino a quando esplose in tutta la sua virulenza la sanguinosa faida con il cartello di Calì che, nel 1988, piazzò una bomba proprio sotto quell’edificio.
La “visita” del rapper ha fatto infuriare il sindaco di Medellin, Federico Gutierrez: “Il suo è un gesto sfacciato e vergognoso. Invece di portare fiori a Escobar avrebbe dovuto omaggiare le vittime della sua violenza. Chi viene qui deve mostrare rispetto alle migliaia di persone che hanno perduto la vita o che hanno visto morire i loro familiari nella guerra al narcotraffico. Chieda scusa alla città”. Gelida anche la reazione del figlio di Pablo Escobar, Juan Pablo che, dai social, ha replicato ai fatti con il silenzio: “Senza parole”.
Wiz Khalifa, assediato dalle rimostranze di centinaia di persone, ha tentato una retromarcia: “Non intendevo offendere nessuno con le mie attività personali in Colombia – ha scritto sui social -, tuttavia sono felice del lavoro fatto qui e del fatto che tutti siamo stati al sicuro. Pace e amore”. Ma lo scontro sembra tutt'altro che placato.
Solo qualche mese fa, a ridosso del Natale, era esplosa un'altra polemica sulla figura di Pablo Escobar. Per pubblicizzare la serie tv Narcos, era stato allestito a Madrid un maxicartellone pubblicitario a Porta del Sol.
A far saltare i nervi anche la scelta dello slogan: "Oh, blanca Navidad", la scelta di formulare gli auguri di un Natale in bianco rappresentava un'allusione nemmeno troppo velata alla cocaina, di cui Escobar fu signore indiscusso per decenni. Il caso divenne subito di rilevanza internazionale e il governo di Bogotà ne chiese ufficialmente la rimozione alla Spagna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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