La Russia si appresta a mandare sulla Luna una propria navicella spaziale a quasi quarantacinque anni dalla sua ultima missione verso il satellite della Terra. Con tale mossa, il Cremlino punta a divenire leader nel campo dell’esplorazione del cosmo. La decisione di Mosca arriva mentre anche gli Usa si preparano a rilanciare e finanziare ambiziosi progetti spaziali, dando così vita a una nuova corsa a due per la conquista della galassia.
La navicella che il gigante slavo manderà in orbita nell’ambito della missione Luna-25, ha riferito ieri il Telegraph, avrà l’obiettivo di trovare l’acqua nel suolo del stellite della Terra. Il veicolo spaziale in questione dovrebbe decollare nell’ottobre del 2021, per raggiungere il Polo Sud del corpo celeste, ossia il cosiddetto “lato oscuro della Luna”.
Il mezzo che verrà spedito in orbita da Mosca, oltre a cercare acqua sul satellite del nostro pianeta, preleverà anche dei campioni di terreno lunare ed effettuerà rilevamenti nell’esosfera, ovvero lo strato che separa l’atmosfera del corpo celeste dallo spazio interplanetario.
Allo svolgimento della missione russa contribuirà anche, rimarca il quotidiano londinese, l’Agenzia spaziale europea, in quanto la navicella del Paese slavo perforerà la superficie della Luna utilizzando una trivella realizzata grazie a una collaborazione tra Paesi Ue e grazie all’ingegno e agli sforzi del personale di un’azienda con sede a Roma.
I motivi propagandistici e di prestigio nazionale che si celano dietro la missione Luna-25 sono stati evidenziati da Ivan Moiseyev, direttore dello Space Policy Institute di Mosca. Egli, citato dalla testata londinese, ha appunto affermato: “Il nostro ritorno sulla Luna ci permetterà di candidarci con forza alla leadership della corsa allo spazio”. Lo stesso Moiseyev ha poi evidenziato che susciterà sicuramente scalpore nel mondo il fatto che la Russia sarà la prima nazione nella storia a scoprire l’acqua nel suolo del satellite della Terra.
Il direttore dello Space Policy Institute ha inoltre precisato che tale liquido, una volta trovato sulla superfice lunare, potrà anche essere impiegato come carburante per i viaggi spaziali del futuro e ciò, a suo dire, renderà sicuramente più agevoli le esplorazioni della galassia negli anni a venire.
La portata straordinaria della missione sponsorizzata dal Cremlino è stata enfatizzata anche da Igor Mitrofanov, a capo dell’Istituto per le Ricerche spaziali costituito all’interno dell’Accademia delle Scienze del Paese slavo. Lo scienziato ha infatti messo in risalto, riporta il giornale britannico, che la missione Luna-25 segnerà il ritorno della Russia sul satellite del nostro pianeta dopo quasi quarantacinque anni dall’ultimo tentativo, condotto nel 1976 nel quadro del programma Luna-24.
La navicella che decollerà a ottobre del prossimo anno, afferma il Telegraph, rientra in un’ambiziosa strategia di
investimenti aereospaziali promossi dal governo Putin. Dopo Luna-25, il leader del Cremlino avrebbe già in programma di spedire sul satellite della Terra ulteriori sonde e veicoli, in attuazione della nuova missione Luna-27.
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