I conti bancari di Russia Today nel Regno Unito sono stati congelati senza spiegazioni. A denunciare l’accaduto, su Twitter, è stato il redattore capo del network di informazione russo, Margarita Simonyan. “Ci hanno chiuso tutti i conti in Gran Bretagna. Tutti. ‘La decisione non è soggetta a revisione’. Viva la libertà di parola!”, si legge nel tweet pubblicato poco fa dalla responsabile di Russia Today.
La decisione, comunicata attraverso una lettera dall'istituto di credito NatWest, arriva dopo diverse segnalazioni dell’Office of Communication, l’autorità britannica che regola l'attività dei media, collezionate da Russia Today in dieci anni di trasmissione nel Regno Unito, e in una fase in cui i rapporti tra Russia e Occidente sono sempre più tesi. In almeno 14 occasioni, scrive infatti The Guardian, l’Ofcom ha sanzionato Russia Today, accusando il network russo di fornire informazioni fuorvianti, con riferimento, in particolare, alla copertura mediatica della guerra nel Donbass e del conflitto siriano. L’ultimo procedimento aperto dall’Ofcom contro Russia Today risale allo scorso aprile, quando, in un programma trasmesso dall’emittente, il governo turco veniva accusato di essere responsabile di “genocidio nei confronti della popolazione curda”.
Sarcastico il commento sulla vicenda della portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. "Sembra che abbandonando l'Unione Europea Londra abbia lasciato in Europa i suoi obblighi sulla libertà di parola”, ha scritto la portavoce del ministero degli Esteri russo sul suo profilo Facebook. L’iniziativa della NatWest, infatti, sempre secondo The Guardian, potrebbe mettere a rischio seriamente la possibilità per l’emittente di continuare a lavorare.
Per il redattore capo, Margarita Simonyan, la decisione potrebbe essere collegata alle recenti minacce di nuove sanzioni contro la Russia, annunciate da Stati Uniti e Gran Bretagna in segno di protesta verso i bombardamenti russi sui quartieri orientali di Aleppo. “Forse, ma questa è solo una nostra ipotesi”, la decisione di congelare i conti è stata presa “a causa del fatto che siamo in attesa dell'annuncio di nuove sanzioni britanniche e statunitensi contro la Russia”, ha commentato la responsabile dell’emittente legata al Cremlino in un’intervista all’agenzia Rbk. “Forse è collegato, o forse no”, ha affermato la Simonyan, la quale ha reso noto, infine, che i legali dell’emittente sono al lavoro sul caso.
Quella di congelare i conti dell'emittente televisiva russa non sarebbe "un'ulteriore sanzione contro la Russia", ma una decisione autonoma della banca, invece, secondo una fonte del ministero delle Finanze britannico, sentita dall'agenzia russa Tass. "Le decisioni al riguardo vengono prese a livello delle banche presso le quali l'azienda mantiene i propri conti", ha spiegato la fonte alla Tass, chiarendo come le banche siano libere di prendere questo tipo di decisioni sulla base di proprie analisi e valutazioni, mentre "le decisioni di imporre sanzioni contro individui o aziende sono prese dal Consiglio europeo".
Una versione, questa, che però non convince Mosca.
Secondo il ministero degli Esteri russo, infatti, l'azione della NatWest sarebbe stata una "mossa coordinata con le autorità britanniche". Mosca, si legge nella dichiarazione del ministero degli Esteri russo, chiederà quindi spiegazioni alla Gran Bretagna per quella che considera una "violazione dei principi fondamentali di libertà di stampa e di espressione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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