L'incubo "Blue Whale" rispunta in Russia: morti altri due adolescenti

Un 19enne russo, presunto capo della rete Blue Whale, è finito in manette per la morte di due adolescenti di 14 e 16 anni

L'incubo "Blue Whale" rispunta in Russia: morti altri due adolescenti

Sono scattate le manette in Russia per un 19enne, la cui identità non è stata ancora rivelata, accusato di essere a capo di una "rete Blue Whale" e di avere determinato la morte di due adolescenti "uccisi dai treni"; le due vittime, la 14enne Maria e il 16enne Alexander, hanno perso la vita a tre giorni di distanza l'una dall'altro, nella stessa stazione ferroviaria nella città di Lipetsk, nell'ovest del Paese. I cosiddetti "gruppi Blue Whale" sono attivi sui social network e organizzano delle "sfide" in cui i partecipanti, soprattutto minori, possono anche essere indotti a togliersi la vita; i bambini che prendono parte a tali macabri "giochi" online verrebbero sottoposti a veri e propri "lavaggi del cervello" per mano di "mentori" e quindi spinti a completare 50 passaggi, che consistono in atti di autolesionismo sempre più pericolosi e che culminano nel suicidio.

Del ragazzo fermato con l'accusa di gestire la rete digitale della morte e di spingere dei minori al suicidio si sa solo, oltre all'età, che è originario della città di Yessentik, nel sudovest del Paese. I poliziotti hanno provveduto ad arrestare tale 19enne dopo lunghe indagini condotte dai servizi di sicurezza federali in dieci regioni della Russia; accertamenti sono comunque ancora in corso allo scopo di risalire a eventuali complici dell'indagato. A incastare il 19enne sono state, è filtrato da ambienti vicini agli inquirenti, le testimonianze di 50 bambini contattati dagli investigatori. Se verrà condannato, il soggetto arrestato rischia, per il reato di capeggiare "gruppi distruttivi" responsabili di promuovere tra i giovani la depressione, la violenza e condotte pericolose, tra gli otto e i 20 anni di carcere.

Le morti attribuite all'organizzazione online diretta dall'indagato sono appunto quelle di Maria e di Alexander, avvenute entrambe in incidenti ferroviari dopo che gli adolescenti citati avevano partecipato alle sfide promosse su Internet da dei "gruppi Blue Whale". In particolare, Maria, prima di morire, aveva registrato un video di lei in lacrime in cui diceva di essere un'appartenente a un gruppo di morte della balenottera azzurra, di cui avrebbero fatto parte "524 membri". "Ho esaurito il tempo", aveva infatti gridato Maria in quel clip da lei diffuso sul web e poi acquisito dagli inquirenti come prova,"Sta iniziando una nuova ondata, ci saranno molte vittime. Vi prego di diffondere queste informazioni per fermarlo. Ho giocato. Siamo 524".

La 14enne è alla fine morta investita da un treno venerdì 11 giugno e, tre giorni dopo, Alexander è andato incontro alla stessa sorte; egli è infatti deceduto presso la medesima stazione di Dolgorukovo a Lipetsk investito sui binari mentre guidava la sua moto.

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