La crisi politica in Corsica si abbatte sulle elezioni presidenziali francesi. L’apertura del governo transalpino alle richieste di autonomia dell’isola ha acceso il dibattito a venticinque giorni dal primo turno: Emmanuel Macron è finito nella bufera.
L’esecutivo francese per il prima volta ha inviato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, a trattare le richieste di indipendenza della Corsica. “Un’apertura importante”, il giudizio di Gilles Simeoni, il presidente del Consiglio esecutivo corso. Nelle ultime settimane sono stati registrati disordini e violenze nell’isola, in seguito all’aggressione subita in carcere da Yvan Colonna, indipendentista dietro le sbarre per l’omicidio del prefetto Claude Erignac. L’uomo, infatti, è stato ridotto in fin di vita da un detenuto jihadista.
Intervenuto ai microfoni di Corse Matin, il ministro Darmanin si è detto pronto ad arrivare fino all’autonomia della Corsica, preannunciando discussioni lunghe e difficili. Il titolare dell’Interno ha promesso a Simeoni“negoziati senza precedenti” e gli indipendentisti hanno acceso i riflettori sulla disponibilità di Macron e del primo ministro Castex di “entrare in una discussione storica” per il futuro dell’isola. Come evidenziato in precedenza, la mossa del leader di En Marche! ha scatenato furiose reazioni. I principali rivali al voto hanno stroncato senza mezzi termini la condotta di Macron. “Così cede alla violenza”, “clientelismo cinico”, “il presidente è disperato”: questi alcuni dei commenti circolati negli ultimi minuti.
Per il candidato comunista Fabien Roussel l’autonomia della Corsica è fuori questione: “Sono contrario, non è così che riempiremo il frigo dei corsi”, le sue parole a Rmc. Tranchant anche Marine Le Pen:“Deve restare francese: passiamo dall’assassinio di un prefetto alla promessa di autonomia, può esserci un messaggio più catastrofico?”.
Come riporta Le Parisien per Eric Zemmour (candidato di Reconquete!) quella di Macron è semplicemente una manovra politica di un presidente – “io sostegno un'identità fiera di una Corsica forte in una Francia forte: la Corsica è grande quando è corsa nel seno di una Francia forte” - mentre
Valérie Pécresse ha accusato il presidente di cedere alla violenza, “come ha fatto a Notre-Dame-des-Landes”. Manca sempre meno alle presidenziali, altro grattacapo per il numero uno dell'Eliseo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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